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Conte a Palermo: “Sul reddito di cittadinanza non molleremo di un centimetro”

Conte ha visitato lo Zen di Palermo

Foto dal profilo Fb di Conte

Applausi, selfie e baci per il leader del Movimento 5 stelle allo Zen di Palermo. Accolto con molto calore nel mercato rionale, Giuseppe Conte stamane non si è sottratto all’abbraccio delle persone che lo hanno fermato a ogni passo per scambiare una parola o una stretta di mano.

“Amore”, gli ha gridato una donna, mentre altri al suo passaggio tra le bancarelle di frutta e verdura, gli urlavano “Sei il numero uno”, “Hai fatto cose giuste”… L’ex premier ha incontrato alcuni beneficiari del reddito di cittadinanza ascoltando le loro storie e le loro richieste in un giardino pubblico, alle spalle del mercato. “Non possiamo fare a meno di questo sussidio”, gli ripetevano tutti.

Alcuni reggevano uno striscione: “Se il reddito è metadone, il vitalizio è un sopruso ai poveri”, vi si leggeva. “Noi abbiamo votato tutti per lei, come mai ha vinto Giorgia Meloni”, gli ha domandato una donna, mentre altri urlavano “A Palermo non si trova lavoro” e “Date il reddito anche ai carcerati”.

Un’accoglienza simile Conte l’aveva ricevuta nei mesi scorsi, prima del doppio voto alle Politiche e alle Regionali del 25 settembre, in un’altra borgata, questa volta nel centro città, a Borgo Vecchio dove gli ambulanti se lo contedevano e lo accoglievano con espressioni del tipo: “Arriva il papà del reddito di cittadinanza”. E in Sicilia, del resto, il suo M5s in occasione delle consultazioni elettorali ha navigato a vele spiegate.

Lo Zen, Zona espansione nord, è uno dei quartieri più complessi di Palermo. Non è un caso che Giuseppe Conte abbia iniziato qui la sua breve missione palermitana, per rilanciare una volta di più, in una terra che peraltro lo ha premiato, la sua crociata. E’ “la periferia per antonomasia”, ha commentato alla fine, “uno dei tanti luoghi di Italia dove la fragilità sociale ha messo radici. Ho visitato il mercato che vive tra questi palazzi, incontrando tanti cittadini che mi hanno raccontato il loro disagio. Persone che si spaccano la schiena per dodici ore al giorno per un salario da fame”.

Cittadini che percepiscono il reddito di cittadinanza, ha sottolineato l’ex premier, “per rilanciare la propria vita, non certo per accomodarsi su un divano. Sono donne e uomini che non intendiamo abbandonare, che intendiamo difendere dalle scelte di questo governo, ben attento a tutelare i privilegiati e sordo alla voce di chi è in difficoltà“. Quindi l’avvertimento: “Non molliamo di un centimetro”.


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