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Estorsioni e usura mafiose sull’ortofrutticolo nel Messinese

Sequestro di beni per un valore di 500.000 euro

Estorsione e usura, aggravati dall’appartenenza all’associazione mafiosa “dei barcellonesi”. Sono i reati contestati a quattro persone raggiunte nel Messinese da misura cautelare nell’ambito di un’operazione condotta dagli agenti del Commissariato di Barcellona Pozzo di Gotto e della Squadra mobile che ha portato anche al sequestro di beni per un valore di 500.000 euro.

I provvedimenti cautelari scaturiscono da indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Messina che vedono il coinvolgimento di dieci persone per fatti avvenuti nell’hinterland barcellonese tra il 2018 ed il 2021.

Gli indagati costringevano professionisti ed imprenditori locali a sborsare denaro e fornire beni di vario genere, utilizzando il pretesto di dover sostenere le spese dei mafiosi detenuti. L’usura si serviva anche delle scommesse on line, effettuate attraverso piattaforme illegali. Le vittime, per evitare il peggio, erano obbligate ad onorare i debiti o cercare di dilazionare il pagamento corrispondendo altre somme per gli interessi usurai applicati.

Quanto all’estorsione, le indagini hanno messo in luce strategie per assumere il totale controllo del mercato ortofrutticolo barcellonese, sul quale la locale famiglia mafiosa agiva imponendo sia le quantità e la qualità della merce da mettere in commercio sia il prezzo; in determinati casi alcuni rivenditori si trovavano costretti ad acquistare merce in quantità superiore a quella richiesta.

Il denaro incassato dai mafiosi veniva reimpiegato per la concessione di prestiti a tasso usuraio o per investimenti immobiliari.


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