Si dovrebbe svolgere giovedì l’udienza di convalida del fermo per omicidio volontario nei confronti della diciassette accusata di avere ucciso la madre, la notte tra l’1 e il 2 gennaio a Bagheria in provincia di Palermo. Domani, invece, sarà conferito l’incarico per l’autopsia. La ragazza, studentessa in un liceo di Bagheria, ha trascorso la notte in una casa protetta fuori dalla provincia di Palermo, a Caltanissetta, dopo essere stata sottoposta a un lungo interrogatorio da parte della procuratrice dei minori, Claudia Caramanna, e degli investigatori della squadra mobile di Palermo, affiancata anche da uno psicologo e da un difensore d’ufficio.
La ragazza dopo essersi contraddetta diverse volte, non ha retto e ha confessato l’atroce gesto nei confronti della madre, Teresa Spanò, 55 anni, insegnante elementare. Le due litigavano spesso, è emerso dalle prime indagini. L’ultima lite, con urla percepite anche dai vicini, proprio la sera dell’1 gennaio. Ma alcuni punti non tornano. Per questo le indagini proseguono per ricostruire i fatti e un buco di almeno cinque ore, cioè dalle 3 di notte (quando sarebbe avvenuto il fatto) e le 8 quando è la stessa minore ad allertare le forze dell’ordine. In un primo momento ha parlato di suicidio della madre con psicofarmaci. Poi, invece, le ammissioni dopo alcune ore di interrogatorio. Sarebbe stata lei a uccidere la madre forse strangolandola. Anche per verificare se nel corpo dell’insegnante possano esserci tracce di psicofarmaci (che potrebbero avere avuto un effetto stordente sulla vittima) la procuratrice Caramanna, che coordina le indagini, domani conferirà l’incarico per l’esecuzione dell’autopsia che dovrebbe chiarire pure le cause del decesso.
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