Il missionario laico di Palermo Biagio Conte “sta continuando a vivere la sua malattia con tanta forza e coraggio e tutta la missione gli è vicina“. Così i suoi collaboratori descrivono il momento delicato vissuto dal fondatore della Missione di speranza e carità, afflitto da un cancro al colon e le cui condizioni sono gravi. Conosciutissimo per la sua instancabile opera a favore dei più deboli iniziata oltre 30 anni fa, la città è in apprensione per il 59enne missionario che veste da sempre un umile saio verde. Attorno a lui sono mobilitati e pregano soprattutto i circa 600 bisognosi assistiti e i volontari della ‘cittadella dei poveri’. Nei giorni scorsi si sono recati da lui anche l’arcivescovo di Palermo, Corrado Lorefice, e il suo predecessore, il cardinale Paolo Romeo.
“Ognuno fa il possibile per rendergli la giornata piacevole con un gesto, una parola, una preghiera, un canto, una fisioterapia o una medicina data con amore e leggerezza“, afferma Riccardo Rossi che, insieme alla moglie, ha lasciato tutto per condividere la vita di fratel Biagio e dei suoi poveri. “Ogni giorno – aggiunge – dona sorrisi e con le poche forze che la malattia in questo momento gli consente ripete a tutti ‘Vi voglio bene, vi voglio tanto bene”.
In questo momento, spiega, i medici “con umiltà hanno posto un comprensibile limite a quelle che sono le possibilità mediche conosciute di guarigione di Fratel Biagio ma sempre la medicina e tanti uomini e donne con amore ci dicono e crediamo che non ci sono limiti alle cure, alle carezze e alle parole di incoraggiamento che si possono dare in questi momenti. A tutti noi ci accompagna la Speranza”.
Afferma che Biagio Conte non ha tanti dolori e il suo sintomo principale è il senso di stanchezza legato malattia che lo ha colpito. Dalla Missione di speranza e carità, conclude Riccardo Rossi, “vi giunga un saluto di pace e speranza ricordando quello che Fratel Biagio ha sempre ripetuto facendo sue le parole di San Paolo che dice ‘Quando siamo deboli è allora che siamo più forti'”.
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