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Omaggio a Piersanti Mattarella nell’annivesrario dell’omicidio

Schifani: "il contrasto alla mafia da parte del mio governo sarà massimo"

È stato commemorato stamattina a Palermo Piersanti Mattarella, il presidente della Regione siciliana ucciso il 6 gennaio 1980, davanti alla sua abitazione in via Libertà. Accanto alla lapide che ricorda il luogo dell’omicidio – proprio di fronte alla residenza dell’attuale presidente della Repubblica, Sergio Mattarella – sono state deposte corone di fiori da parte delle autorità politiche, civili e militari. Un applauso ha concluso il minuto di silenzio per il presidente che lavorava a una Regione dalle “carte in regola”. Presenti – oltre a Bernardo, Maria e Andrea Mattarella – il presidente della Regione Renato Schifani, il vice presidente dell’Assemblea regionale siciliana Nuccio Di Paola, il sindaco di Palermo Roberto Lagalla, l’ex sindaco Leoluca Orlando, il prefetto Maria Grazia Cucinotta, Antonello Cracolici, presidente della Commissione regionale Antimafia, il segretario regionale del Pd siciliano, Anthony Barbagallo, il questore Leopoldo Laricchia, il presidente del tribunale Antonio Balsamo, il presidente della Corte di Appello Matteo Frasca la procuratrice generale Lia Sava. Presenti, inoltre, Giovanni Paparcuri, ex collaboratore di Falcone e Borsellino e ideatore del museo realizzato al bunkerino e Vincenzo Agostino, con la sua lunga barba bianca che non taglia da quando suo figlio Nino, agente di polizia, e la moglie Ida Casteluccio, furono uccisi da Cosa nostra il 5 agosto 1989.

Oggi abbiamo celebrato la vita compiuta di uomo di grande valore che ha combattuto la mafia attraverso le istituzioni. Istituzioni che, lui per primo, ha sempre preteso che fossero trasparenti”. Ha detto il presidente Schifani alla cerimonia di commemorazione. “La mafia – ha aggiunto il governatore – non va sottovalutata, va combattuta senza se e senza ma, perché si infiltra. Non è né di destra né di sinistra. Il contrasto del mio governo alla criminalità organizzata sarà massimo, attraverso una verifica attenta degli appalti e di tutto quanto attiene all’utilizzazione dei fondi pubblici”.

Ci sono diversi eventi che hanno segnato la storia del nostro Paese e che attendono ancora una ricostruzione completa. Occorre fare piena luce sulla stagione del terrorismo mafioso, nella quale sono caduti alcuni degli esponenti più importanti delle istituzioni, tra cui Piersanti Mattarella. I tempi sono maturi per una ricostruzione storica condivisa che potrebbe essere opera di commissioni parlamentari di inchiesta o della stessa commissione antimafia se verrà ricostituita e che potrebbero giovarsi dell’apporto di tutte le istituzioni. Possono compiere quelle ricostruzioni per le quali gli strumenti del processo penale non sono sufficienti”. Afferma il presidente del tribunale di Palermo, Antonio Balsamo, a margine della commemorazione di Piersanti Mattarella. “I tempi sono maturi per questo lavoro di costruzione di una memoria condivisa”, ha ribadito.

“Ho una grande fiducia nei magistrati che si stanno attivamente occupando del delitto Mattarella. E ho una grandissima stima del procuratore De Lucia che è una di quelle persone che ha fatto di Palermo la propria patria adottiva” conclude Balsamo.

“Piersanti Mattarella non è solo un ‘simbolo’ della Sicilia migliore, è ancora oggi un concreto esempio e punto di riferimento per quanti si impegnano nella propria azione politica ed amministrativa per essere davvero al servizio della comunità, e per contribuire a liberare definitivamente la nostra isola da qualunque condizionamento mafioso e criminale”. Dice Michele Catanzaro, capogruppo del Pd all’Ars.


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