Quattro diversi disegni di legge, che presto saranno sei, per istituire di nuovo le province. È quanto emerge da un articolo di La Repubblica. La politica fa quindi dietrofront e ammette l’errore: abolire le province (con la riforma Delrio, ndr) non è stata una buona idea e non ha portato a nessuno snellimento né a diminuzione di costi.
Da Fratelli d’Italia al Pd, tutti vogliono di nuovo l’elezione diretta di presidenti della provincia e consiglieri e secondo la sottosegretaria Ferro (FdI) questo costerebbe “solamente” 223 milioni di euro. Niente di nuovo per la Sicilia che, al momento, ha tre città metropolitane (Palermo, Catania, Messina) e sei liberi consorzi che avrebbero dovuto sostituire proprio le province e in cui, ormai da anni, si parla di ritorno a province ed elezioni dirette.
Ci ha provato Musumeci senza riuscirci, ritenta Schifani che aveva inserito il tema nel suo programma. Quando furono abolite, dal Governo Crocetta, si parlava di grande risparmio per le casse regionali ma così, infine, non è stato. Anzi. Le città metropolitane e i Liberi consorzi, che dal 2015 attendono almeno l’elezione di secondo livello mai avvenuta e con commissari scelti dall’alto, sono diventati un vero e proprio fardello.
I conti in rosso degli enti intermediari, con gravi difficoltà per dipendenti ma anche per le persone con disabilità, scuole di secondo grado, viabilità interna, e la mancata rappresentazione politica ha lasciato i liberi consorzi e le città metropolitane allo sbando.
Schifani, dal canto suo, durante la campagna elettorale aveva annunciato di voler reintrodurre le province “come primo atto del mio Governo”. A quasi 4 mesi dalla sua elezione però tutto è fermo e tace. Probabilmente bloccato dalle beghe interne alla maggioranza con Forza Italia spaccata in due.
Ma adesso, che tutti, anche tra i vertici nazionali, si dicono concordi sul grande ritorno alle province, potrebbero esserci delle novità. E la Sicilia, prima regione in Italia ad abolirle, potrebbe essere di nuovo la prima a reintrodurle.
di Miriam Colaleo
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