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Biagio Conte, folla ai funerali del missionario dei poveri

In poche ore ogni angolo della cattedrale, che normalmente può ospitare 1400 persone, è al completo e una folla di persone si è raccolta anche all'esterno dove sul sagrato è stato allestito un maxi schermo per consentire a tutti di seguire la cerimonia

foto Facebook Arcidiocesi di Palermo

Centinaia di persone affollano la cattedrale di Palermo per i funerali, stamane, di Biagio Conte. Fin dalle prime ore del mattino si sono formate lunghe file all’esterno della chiesa madre palermitana per rendere omaggio al missionario laico, fondatore 30 anni fa della Missione di speranza e carità, la cittadella dei poveri. Davanti al feretro, in tantissimi sostano per alcuni istanti o si inginocchiano davanti alla semplice bara di legno chiaro, su cui è stato poggiato un Evangelario, che accoglie la salma del missionario laico considerato l’angelo dei poveri.

In poche ore ogni angolo della cattedrale, che normalmente può ospitare 1400 persone, è al completo e una folla di persone si è raccolta anche all’esterno dove sul sagrato è stato allestito un maxi schermo per consentire a tutti di seguire la cerimonia. Anche all’interno sono stati collocati due schermi nelle navate laterali. A celebrare la liturgia è l’arcivescovo Corrado Lorefice. In prima fila siedono i genitori di fratel Biagio, Giuseppe e Maria e, al loro fianco, le sorelle Angela e Grazia con le rispettive famiglie.

Tantissime le autorità presenti: tra queste il presidente della Regione Renato Schifani, il sindaco Roberto Lagalla, il vicepresidente vicario dell’Ars Nuccio Di Paola, e il presidente della commissione Antimafia dell’Ars Antonello Cracolici.

Fratel Biagio era un lottatore. Un mite, potente lottatore. Lottava con l’arma del digiuno per tendere al massimo la sua forza umile e non violenta. Lottava così per insegnarci che è possibile combattere ogni forma di violenza e non essere violenti, portare la Croce di Cristo e la croce del povero, soffrire e donare gioia e speranza”. Così nella sua omelia l’arcivescovo di Palermo, Corrado Lorefice, nel giorno dei funerali del missionario laico, Biagio Conte, in una cattedrale gremitissima. “L’unica eredità di cui Fratel Biagio si è appropriato – ha aggiunto tra gli applausi e interrompendosi più volte per la commozione – è stata il dolore e la povertà dei fratelli”.

Fratel Biagio, ha detto ancora l’arcivescovo, “ha amato la sua Palermo, si è coinvolto nelle sue sofferenze e contraddizioni come il nostro don Pino Puglisi. Ha amato ogni città meta del suo lungo pellegrinaggio, ha amato ogni città del mondo“. Biagio Conte, ha proseguito don Corrado, “ha dato voce a coloro che non hanno voce, a coloro che levano il grido della disperazione, a coloro che, anche se non lo sanno, si attaccano ai beni di questo mondo per paura di cadere nel vuoto di una vita senza Dio“. Lorefice indica “una Palermo nuova” per la quale “dobbiamo continuare a lottare, con l’intemerata spudoratezza dei tuoi ‘santi folli’, dei tuoi giullari, la stessa temerarietà, la stessa follia di Biagio che da oggi è nelle tue mani e che pure tu ci lasci accanto come seme del Regno a Palermo e nel mondo”.

Un interminabile applauso ha accompagnato il feretro di Biagio Conte al termine dei funerali in cattedrale a Palermo. Il sagrato della chiesa madre, affollato come non mai, ha accolto con una lunghissima ovazione e battere di mani il passaggio della salma di fratel Biagio, sistemata in una bara semplice di legno chiaro, portata a spalla da fedeli della missione Speranza e carità e alcuni sacerdoti, preceduti dall’arcivescovo Corrado Lorefice all’interno del palazzo arcivescovile. Da qui verrà poi trasferita in via Decollati, il missionario laico troverà sepoltura.


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