“Non posso negare una grande amarezza e tanta incredulità nell’aver appreso che, pare negli ultimi mesi della sua latitanza, il boss avesse vissuto proprio a Campobello, in mezzo alle tante persone perbene che oggi, come me, non potranno che sentirsi mortificate e sconfitte. Non abbiamo perso, però: oggi lo Stato ci ha dimostrato che la mafia si può e si deve sconfiggere”. Lo ha detto il sindaco di Campobello di Mazara, Giuseppe Castiglione, in riferimento alla presenza nel territorio di Matteo Messina Denaro e del coinvolgimento del medico del paese e del ‘vero’ Andrea Bonafede (alias utilizzato dal boss) cui appartiene l’appartamento abitato per almeno sei mesi dal padrino di Castelvetrano. Entrambi sono indagati.
“È un fatto triste sapere che il boss era nel nostro paese e del ruolo degli altri. Conoscevo Bonafede come persona perbene”, ha detto il primo cittadino. Oggi in paese si è svolto un flash mob, che si è tenuto nel piazzale antistante la scuola media “Pirandello”, in piazza Addolorata, alla presenza del Presidente del Consiglio comunale, della Giunta e dei consiglieri comunali, del dirigente scolastico Giulia Flavio, delle associazioni Avel, Gandhi, Fidapa e Avis e di tantissimi alunni delle scuole campobellesi, che hanno gridato un “forte no alla mafia”, inneggiando alle forze dell’ordine.
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