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Biagio Conte, più di 10.000 ai funerali. La bara fatta con le traverse dei binari

Più di diecimila persone, molte delle quali rimaste all'esterno, sono accorse per l’ultimo saluto al missionario laico Biagio Conte, i cui funerali si sono svolti stamane nella cattedrale di Palermo, presenti tutte le autorità civili locali, militari e religiose

foto Facebook Arcidiocesi di Palermo

Più di diecimila persone, molte delle quali rimaste all’esterno, sono accorse per l’ultimo saluto al missionario laico Biagio Conte, i cui funerali si sono svolti stamane nella cattedrale di Palermo, presenti tutte le autorità civili locali, militari e religiose. È la stima del Dipartimento della Protezione civile regionale presente con i propri volontari anche oggi e a ranghi maggiorati: circa 140 operatori giunti da tutta la Sicilia e altri cento volontari sono stati attivati dal comune di Palermo. Assieme ai funzionari e a turno, da giovedì scorso tutti sono stati impegnati nelle attività di assistenza delle tante persone che presso la cittadella dei poveri fondata dal fratel Biagio, la Missione di speranza e carità.

“Grazie a tutti voi, e come diceva sempre il nostro caro Fratel Biagio ‘Costruiamo tutti insieme un mondo migliore'”. Continuare il ‘sogno’ di Biagio Conte è l’appello della Missione di speranza e carità nel giorno dei partecipatissimi funerali. “Fratel Biagio era un lottatore. Un mite, potente lottatore. Lottava con l’arma del digiuno per tendere al massimo la sua forza umile e non violenta. Lottava così per insegnarci che è possibile combattere ogni forma di violenza e non essere violenti, portare la Croce di Cristo e la croce del povero, soffrire e donare gioia e speranza”, ha detto nella sua commossa omelia l’arcivescovo  Corrado Lorefice.

Il Dirigente della Protezione civile regionale Salvo Cocina ha inviato un proprio messaggio ai volontari di protezione civile: “Fratello Biagio Conte ha speso la propria vita per i poveri e gli ultimi, per coloro che hanno veramente bisogno. Il suo messaggio è di sprone per tutti noi che facciamo protezione civile a servizio dei cittadini. Il suo esempio, ci da speranza come siciliani. Pertanto, come protezione Civile, siamo impegnati con tutte le nostre forze, sia per dare con la presenza la nostra testimonianza e l’ultimo saluto ad un uomo esempio di vita, ma anche per assistere la folla di persone presenti”.

La bara di Fratel Biagio è stata realizzata con le assi di legno ricavate dalla lavorazione di alcune traverse ferroviarie. I treni e le stazioni ferroviarie erano i luoghi che Fratel Biagio frequentava più assiduamente alla ricerca dei suoi “ultimi”, persone in difficoltà cui portava un messaggio di speranza, cibo e un riparo adeguato da cui poter ricominciare. I suoi fratelli, gli uomini che nella sua vita ha soccorso con la trascinante forza delle parole, oggi erano lì, alcuni confusi tra la folla e difficilmente riconoscibili, perché la loro vita è davvero cambiata, mentre altri portano ancora i segni del loro malessere esistenziale. Tutti sono però uniti dalla sincera sofferenza per la perdita di un grande uomo che ha vissuto il suo tempo per gli altri.
Finite le esequie in cattedrale, la bara è stata portata via tra gli applausi e la commozione generale per essere tumulata nella chiesa della missione.

La bara di Fratel Biagio, i cui funerali si sono svolti stamane nella cattedrale di Palermo, davanti a 10 mila persone, è stata realizzata con le assi di legno ricavate dalla lavorazione di alcune traverse ferroviarie. I treni e le stazioni ferroviarie erano i luoghi che il missionario laico, fondatore della cittadella dei poveri, la Missione di speranza e carità, frequentava più assiduamente alla ricerca dei suoi ‘ultimi’, persone in difficoltà cui portava un messaggio di speranza, cibo e un riparo adeguato da cui poter ricominciare. I suoi fratelli, gli uomini che nella sua vita ha soccorso con la trascinante forza delle parole, oggi erano lì, fra le panche della cattedrale e nel sagrato, alcuni confusi tra la folla e difficilmente riconoscibili, perché la loro vita è davvero cambiata, mentre altri portano ancora i segni del loro malessere esistenziale. Tutti sono però uniti dalla sincera sofferenza per la perdita di un uomo molto amato.


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