Tredici anni fa il suicidio di Norman Zarcone, il padre “Da quel giorno solo silenzi”

Il 18 gennaio Norman Zarcone avrebbe compiuto quarant’anni. Tredici anni fa, nel 2010, il dottorando in filosofia si è tolto la vita lanciandosi nel vuoto da una finestra della facoltà di Lettere di Palermo, sfiduciato e senza speranza per il suo futuro, schiacciato, si disse sin da allora, dai “baroni dell’università”. “Decise di gridare nel modo più straziante possibile il proprio sdegno verso quell’inossidabile struttura di potere che delegittima la massima agenzia formativa e culturale del Paese. Solo silenzi da parte delle istituzioni e, purtroppo, della stessa stampa”, accusa il padre, il giornalista Claudio Zarcone, per il quale  per il quale “la morte non fa più notizia se non c’è dietro un fatto scabroso, contorsioni sentimentali, perversioni mentali o uno dei valori-cornice di questa società che non premia i talenti, sbeffeggia le ambizioni e insulta i sogni”.

A poche ore dalla morte di Norman, Claudio Zarcone ha parlato di “omicidio di Stato: si è nei fatti assassinato un ragazzo brillante”. Giornalista, musicista, filosofo, che d’estate, faceva il bagnino in un Circolo nautico “per apprendere l’etica del lavoro” (sono parole di Norman). “Continuerò a gridare, a scrivere, affidandomi all’anatema di Michele, il trentenne friulano morto suicida pochi anni fa: ‘Siete voi che fate i conti con me, non io con voi’. E sarete voi che dovrete fare i conti con Norman, con tutti i Norman e i Michele d’Italia, per il cui destino l’accusa è di alto tradimento”.

Oggi “Giornata del merito in memoria di Norman Zarcone” istituzionalizzata dal Comune di Palermo: alle 11 la commemorazione presso la Rotonda Norman Zarcone e deposizione corona di fiori. Stasera alle 20, presso la – Sala tre navate dei Cantieri culturali della Zisa, proiezione di video che raccontano la storia di Norman, con 9 musicisti che eseguono brani che attraversano diversi stili.