fbpx

In tendenza

Proroga revocata via pec, precari Covid diffidano l’Asp di Messina

Un centinaio di lavorati precari dell’emergenza Covid di Messina si sono rivolti all’avvocato Santi Delia, name founder di Bonetti e Delia studio legale, per contestare il comportamento dell’Azienda sanitaria provinciale

Proroga revocata via pec. Un centinaio di lavorati precari dell’emergenza Covid di Messina si sono rivolti all’avvocato Santi Delia, name founder di Bonetti e Delia studio legale, per contestare il comportamento dell’Azienda sanitaria provinciale che, dopo avergli accordato, sulla base delle indicazioni regionali, una proroga dei contratti sino al 28 febbraio, l’ha revocata comunicandogli a mezzo pec che, dal giorno successivo, dovevano rimanere a casa. “I professionisti che si sono rivolti al nostro studio”, spiega il legale, “sono ben consapevoli che i loro contratti fossero a termine, legati all’emergenza pandemica ed alla politica di rafforzamento dei servizi sanitari che tale emergenza ha imposto e non chiedono affatto all’Azienda di attuare politiche di stabilizzazione che, peraltro, non sarebbero di competenza diretta della stessa. Pretendono, invece, con estrema forza, l’applicazione della legge e delle regole che la stessa Azienda si era prefissata quando ha disposto la proroga dei contratti al 28 febbraio 2023”.

È stata, l’Azienda, difatti, a ritenere che, spiega il legale,  “il supporto apprestato dai professionisti in oggetto risulta essenziale per la prosecuzione” di tutta una serie di attività istituzionali previste (così la deliberazione del 27 dicembre), tanto da aver dichiarato alla stampa di voler destinare l’utilizzo di tale personale “in attività collaterali alla pandemia e non per forza in attività legate alla campagna vaccinale” (così il Commissario dell’Azienda alla stampa in data 30 dicembre 2022). In quella stessa sede, espressamente, aveva avvertito di possibili riduzioni della proroga a seguito “contrari[a] indicazion[e] da parte del competente Assessorato”. Dopo qualche giorno, tuttavia, violando tale autolimite e l’affidamento generato in tutti i professionisti circa la correttezza dell’istruttoria svolta (nonostante le programmate chiusure di hub e servizi fossero già state decise anteriormente alla proroga mentre ora vengono usate per giustificare l’interruzione del rapporto), l’Azienda ha revocato le proroghe già accordate comunicando, peraltro solo a parte dei professionisti impiegati, la conclusione del rapporto.

Il fatto che i lavoratori, conclude l’Avvocato Santi Delia, siano in posizione di “soggezione rispetto ad un potere amministrativo” e con contratti a termine, “non autorizza l’Azienda e nessuna amministrazione ad incidere sul loro status e sulle legittime aspettative derivanti dagli atti precedentemente adottati, si intende con limitato impatto sino alla data del 28 febbraio 2023, senza il rispetto, come regole di condotta, di principi di diritto comune, quali la buona fede ed il legittimo affidamento, e di principi già specifici dell’agire amministrativo, quali la trasparenza, l’imparzialità e l’autovincolo a decisioni (soprattutto se di brevissimo impatto temporale) già prese”.

Ciò, a maggior ragione, riferisce uno dei lavoratori firmatari dell’azione, “ove si abbia riguardo al fatto che tutte le altre Aziende siciliane abbiano seguito le direttive assessoriali e tale riduzione temporale dei contratti potrebbe risultare decisiva nell’ambito di futuri ed auspicati provvedimenti normativi, regionali o nazionali, volti alla valorizzazione del servizio prestato nel periodo emergenziale e/o post pandemico, di cui l’Azienda dovrà rispondere in ogni sede”. Per questa ragione, auspicando una rivalutazione della situazione, i lavoratori hanno formalmente comunicato la propria disponibilità a riprendere servizio.


© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni
Stampa Articolo


© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni