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Il ministro della Difesa Crosetto a Palermo: incontro con i Carabinieri che hanno arrestato Messina Denaro

"Sono qui per ringraziare i carabinieri per quello che hanno fatto e che continuano a fare"

Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, è arrivato al Comando Legione carabinieri Sicilia, a Palermo, per incontrare il personale dell’Arma e complimentarsi per la cattura del boss di Castelvetrano, Matteo Messina Denaro, avvenuta a Palermo lo scorso 16 gennaio, dopo 30 anni di latitanza.

“Sono qui per ringraziare i carabinieri per quello che hanno fatto e che continuano a fare anche un minuto dopo la cattura, anche dal giorno dopo l’arresto. Non ci si ferma” ha detto il ministro.

“Persone che fanno questo lavoro – ha aggiunto Crosetto – sono lo Stato, rappresentano la parte pulita dello Stato che cerca di fermare chi vorrebbe combattere questo stesso Stato e la legalità. Sono qui, ripeto, per ringraziare i carabinieri per quello che hanno iniziato di nuovo a fare dal giorno dopo, dal mattino dopo, da un minuto dopo la cattura di Messina Denaro, perché qui il lavoro” continua.

“Lo Stato deve chiedere tutta la verità e pretendere giustizia per Regeni e contemporaneamente deve avere rapporti con altri Paesi. Le due cose sono conciliabilissime. Fermezza sulla vicenda Regeni e il fatto che Stato deve dialogare con Paesi che sono fondamentali anche per il futuro di tutto noi nel Mediterraneo, compreso l’Egitto” ha detto il ministro rispondendo alle domande dei giornalisti.

“Leggo un sacco di notizie sui giornali sugli aiuti militari… pare che ne sappiano più del ministro alla Difesa. Non è stato scritto ancora nessun decreto, probabilmente sarà scritto nelle prossime settimane. Per adesso  con altri Paesi stiamo valutando cosa serve di più. Non soltanto armi, ma aiuti di ogni tipo per superare il periodo invernale, la crisi dovuta agli attacchi russi, i generatori, le tende. Un aiuto concreto da tanti punti di vista che si formalizzerà nelle prossime settimane”. Lo ha detto il ministro della Difesa sulla guerra in Ucraina.

“È un momento importante perché dal 2009 una nave completa non usciva da quello che è oggi il più grande stabilimento che ci sia in Italia per la costruzione delle navi” ha proseguito il ministro della Difesa, Guido Crosetto, parlando con i giornalisti a margine del varo dela nave anfibia Landing Platform Dock “Al Fulk”, nei cantieri navali di Palermo, e che rientra nel più ampio contratto firmato nel 2016 con il ministero della Difesa del Qatar per la fornitura di 7 unità di superficie di nuova generazione. Un “momento importante” per Palermo, quindi, ma anche “per Fincantieri e ci auguriamo sia la prima di una lunga serie di navi, e non solo di pezzi, che escano da questo cantiere che è quello che ha più possibilità logistiche in Italia. Probabilmente – ha aggiunto – questo è anche il cantiere che ha la migliore mano d’opera specializzata nella lavorazione dell’acciaio nel Paese“. Questa unità è l’ultima di questa serie ma “ci saranno altre navi in futuro che possono essere costruite a Palermo. Qui c’è una vocazione fortissima sui traghetti per cui le prospettive per questo cantiere possono essere ottime in futuro.

“Il blitz del Comando dei carabinieri che stamattina ha portato a sette arresti costituisce un altro passo in avanti nella lotta a Cosa nostra. Questo è stato possibile grazie all’incessante lavoro e all’attività investigativa portata avanti dalla Direzione distrettuale antimafia, della procura della Repubblica di Palermo e delle forze dell’ordine. A loro va il mio sentito riconoscimento per quanto stanno facendo per Palermo e per i palermitani”. Così il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, in riferimento al blitz con cui i carabinieri hanno colpito la famiglia mafiosa di Rocca Mezzomonreale.


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