Ci sono anche 8 persone, 5 uomini e 3 donne, una delle quali in avanzato stato di gravidanza, morti di fame e di freddo, sul barcone di migranti che è stato soccorso, in acque Sar Maltesi, da una motovedetta della Guardia costiera. I militari hanno soccorso l’imbarcazione, con a bordo decine di nordafricani e anche i cadaveri.
Qualche ora prima, erano stati soccorsi, dalle motovedette della Capitaneria e della Guardia di finanza, altri due barconi con a bordo complessivamente 75 persone. Sul primo natante, con 37 persone originarie di Camerun, Costa d’Avorio, Ghana, Guinea e Senegal, anche 14 donne, una delle quali incinta, e un minore.
Si registrano anche due dispersi, secondo quanto raccontato dai migranti.
I superstiti hanno riferito che sul barcone c’era una donna con il suo neonato di 4 mesi che, a causa del freddo, è morto durante il viaggio e la madre, per disperazione, lo ha gettato in mare.
Un uomo s’è tuffato in acqua sperando di recuperare il corpo del neonato, ma sarebbe annegato fra le onde. Anche la madre del piccolo è morta poche ore dopo aver gettato in acqua il suo bambino. E il suo cadavere, così come quello degli altri sette compagni di viaggio, è stato lasciato all’interno dello scafo.
Tutti erano bagnati fradici, infreddoliti e disidratati.
I migranti hanno raccontato ai mediatori culturali di essere partiti da Sfax, in Tunisia, alle 3 di sabato scorso con l’imbarcazione di 6 metri dopo essere stati per mesi rinchiusi in una safe house di Mahdia.
Le salme di chi non è riuscito ad arrivare vivo a Lampedusa sono state portate dopo lo sbarco, al molo Favarolo, nella piccola camera mortuaria del cimitero di Cala Pisana dove dovranno essere sottoposte ad ispezione cadaverica.
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