La Corte d’Appello di Caltanissetta ha confermato la condanna a 3 anni e 4 mesi di reclusione per una dipendente di una comunità per minori del nisseno accusata di violenza sessuale. La donna era stata trascinata in tribunale da un giovane, che all’epoca aveva 13 anni e che si è costituito parte civile. Le violenze, secondo il racconto della vittima, risalirebbero all’estate del 2016. La donna, che adesso ha 36 anni, avrebbe costretto il minore a subire più rapporti sessuali contro la sua volontà. La prima volta lo avrebbe sorpreso nella lavanderia della struttura dove lo avrebbe baciato palpeggiandogli il sedere.
Poi, quella stessa notte, si sarebbe introdotta nella sua stanza costringendolo ad avere un rapporto sessuale completo, cosa che sarebbe avvenuta anche la notte successiva, con l’aggravante, secondo quanto contestato dall’accusa, di aver commesso il fatto nei confronti di una persona che non aveva ancora compiuto 16 anni e con l’aggravante di aver commesso il fatto all’interno di un istituto di formazione. La Corte d’Appello, presieduta da Giovambattista Tona, ha anche confermato la condanna a risarcire la parte civile dichiarando la donna interdetta dai pubblici uffici per 5 anni e interdetta da qualunque incarico nelle scuole di ogni ordine e grado nonché da ogni altra struttura frequentata prevalentemente da minori. La parte offesa era assistita dall’avvocato Massimiliano Bellini.
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