Nella mattinata odierna, su delega della Procura della Repubblica etnea, militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catania hanno dato esecuzione nelle provincie di Catania, Siracusa, Trapani e Palermo a un’ordinanza cautelare emessa dal Gip di Catania nei confronti di 21 persone.
In particolare, il Gip del locale Tribunale, ritenuti i gravi indizi di colpevolezza allo stato delle indagini ed ancora in assenza di contraddittorio, ha disposto:
• la custodia cautelare in carcere nei confronti di 21 persone, gravemente indiziate, a vario titolo, di associazione a delinquere di stampo mafioso, traffico organizzato di sostanze stupefacenti, aggravato dall’aver agito con metodo mafioso, detenzione e commercio di stupefacenti, autoriciclaggio e reimpiego di proventi illeciti nonché trasferimento fraudolento di valori e detenzione di munizioni;
• il sequestro, finalizzato alla confisca, di 11 attività economiche, 13 beni immobili (7 fabbricati e 6 terreni) siti nella provincia etnea e 50 rapporti finanziari/depositi.
Le odierne operazioni di arresto e sequestro hanno coinvolto complessivamente oltre 140 finanzieri e sono state realizzate con il supporto di militari dello Servizio Centrale Investigazione sulla Criminalità Organizzata (Scico), dei Comandi Provinciali di Palermo, Trapani e Siracusa, della Sezione Aerea del Reparto Aeronavale di Palermo nonché delle unità cinofile antidroga e antivaluta e di quelle Antiterrorismo-Pronto Impiego in servizio nella provincia etnea.
L’indagine, coordinata dalla Procura etnea e condotta da unità specializzate del Gico del Nucleo di Polizia economico-finanziaria della Guardia di finanza di Catania, traeva spunto dalle indagini effettuate nell’ambito dell’operazione “La Vallette”, che ha riguardato una ramificata consorteria di italiani e stranieri, operante in Sicilia, Calabria e Malta, dedita al traffico di stupefacenti.
Nel dettaglio, le investigazioni, durate circa due anni, hanno consentito di ricostruire l’operatività sul territorio della provincia di Catania di un’associazione criminale che sarebbe stata diretta dai quattro fratelli Vitale – Franco (detto Ciccio, classe 1977), Giuseppe (detto Pinuccio, classe1969), Fabio (classe 1974) e Santo (classe 1964) – i quali, da agosto 2018 ad agosto 2020, avrebbero gestito un rilevante traffico di sostanze stupefacenti del tipo cocaina, marijuana e hashish, fungendo da “grossisti” per ulteriori soggetti, dediti all’approvvigionamento delle locali piazze di spaccio.
Il citato sodalizio avrebbe avuto profili di contiguità con il clan “Cappello-Bonaccorsi”, atteso che, per favorire il lucroso business, si sarebbe avvalso del carisma criminale di Santo Aiello (classe 1960), cognato dei fratelli Vitale e noto esponente del clan, per dirimere le controversie legate al traffico di stupefacenti, ottenere più agevolmente i pagamenti loro “dovuti” e garantirsi in ogni caso la copertura necessaria al mantenimento dei traffici illeciti.
Dalle indagini emergeva che i fratelli Vitale si sarebbero assicurati stabili forniture di rilevanti quantità di stupefacente attraverso due canali principali: il primo con base operativa in Figline Valdarno in Toscana, che avrebbe fatto capo a Paolo Messina (classe 1979) e all’albanese Erion Keci, detto “Johnny” (classe 1990), e il secondo, attivo nella città di Catania, riconducibile alle figure di Salvatore Copia, detto “Turi Copia” (classe 1970), e Nunzio Cacia (classe 1973).
Il trasporto e la custodia della merce acquistata sarebbero poi stati garantiti, oltre che da Messina e Cacia, anche da altri indagati tra i quali Giovanni Santoro, detto “chiacchiera” (classe 1983), Angelo Ottavio Isaia (classe 1972) e Matteo Aiello, detto il “muto” (classe 1952), i quali avrebbero gestito diversi siti di stoccaggio tra Catania, Gravina di Catania, Misterbianco e il Villaggio di Ippocampo di mare.
Nel corso delle investigazioni, svolte anche mediante attività di natura tecnica e servizi di osservazione e pedinamento, sarebbe stata inoltre appurata l’esistenza di un secondo gruppo dedito al traffico organizzato di stupefacenti – indipendente da quello sopra menzionato – che avrebbe impiantato una vastissima piantagione di cannabis su un terreno di circa 1.500 mq nei pressi della cascata “Oxena” tra Militello in Val di Catania e Grammichele, occupandosi poi della relativa coltivazione, nonché delle successive fasi di lavorazione e vendita di ingenti quantità di marijuana.
Tale gruppo sarebbe stato composto da Pietro Artimino (classe 1972), con il ruolo di organizzatore, Giampaolo Artimino (classe 1979) e Mario Murgo, detto “zio Mario” (classe 1967), come stretti collaboratori del primo, e dall’albanese Ardian Qarri (classe 1984) addetto alla manutenzione ordinaria della piantagione oltre a svolgere funzioni di guardiano e vedetta.
Le evidenze investigative durante le indagini venivano riscontrate anche tramite l’arresto in flagranza di reato di 7 soggetti per detenzione e commercio di sostanze stupefacenti e il sequestro, in più circostanze, di una notevole quantità di sostanze stupefacente e, in particolare, di circa 34 kg di cocaina, 400 kg di marijuana, 1 kg di hashish, 11.000 piante di cannabis e 38 proiettili cal. 9.
Dalle indagini sarebbe emerso il successivo reimpiego dei proventi illeciti del traffico di stupefacenti in attività commerciali lecite. Nello specifico, sarebbero stati individuati gli investimenti dei fratelli Franco e Giuseppe Vitale nella società “Florio Srls” e nella “ditta individuale Florio Vincenzo”, esercenti attività di compravendita e noleggio di autovetture a Tremestieri etneo e Viagrande (CT) e riconducibili a Vincenzo Florio, detto “Enzo” (classe 1977). Inoltre, sarebbe stata riscontrata la fittizia attribuzione da parte di Giuseppe Vitale della titolarità della ditta individuale “New Bar Galermo di Pafumi Eugenio”, poi denominata “Caffè in piazza”, con luogo di esercizio in Catania, al fine di eludere le disposizioni in materia di misure di prevenzione patrimoniali.
Alla luce del complessivo quadro indiziario raccolto dal Nucleo PEF della Guardia di Finanza di Catania, il Giudice per le indagini preliminari – su richiesta di questo Ufficio – ha dunque disposto la custodia cautelare in carcere nei confronti di 21 persone nonché il sequestro delle attività economiche e dei beni immobili:
- “Florio Srls” e “Florio Vincenzo”, con sede, rispettivamente, a Tremestieri etneo e Viagrande (CT), esercenti attività di compravendita e noleggio di autovetture;
- “New Bar Galermo”, poi denominata “Caffè in piazza”, con sede a Catania;
- “Vitale Angelo” e “Ortodosso Alessandra Agata”, con sede a Catania, esercenti la vendita al dettaglio di alimenti e bevande;
- “VF Point Srls” e “Vitale Franco”, con sede a Catania, operanti nel settore dei giochi e scommesse;
- “Elicar Srls”, con sede a Catania, attiva nella vendita di auto e motoveicoli;
- “SK Motor” e “Fazio Gaetano”, con sede a Catania, nonché “Akter Sumaya”, con sede in Gravina di Catania, operanti nel commercio di autoveicoli;
- 7 fabbricati e 6 terreni, tra Catania, Viagrande e Gravina di Catania;
- 50 rapporti bancari e/o postali e depositi, con saldo o valorizzazione attiva, comunque intestati o riconducibili agli indagati Giuseppe, Franco e Florio Vincenzo Vitale.
DESTINATARI DELLA MISURA DI CUSTODIA IN CARCERE
- Matteo Aiello (detto “il muto”), nato a Catania il 6 marzo 1952;
- Santo Aiello, nato a Catania il 27 giugno 1960;
- Giampaolo Artimino, nato a Caltagirone (CT) il 13 febbraio 1979;
- Pietro Artimino, nato a Caltagirone (CT) il 15 gennaio 1972;
- Nunzio Cacia, nato a Catania il 21 maggio 1973 e residente a Misterbianco (CT);
- Salvatore Copia (detto “Turi Copia”), nato a Catania il 25 gennaio 1970;
- Escobar Buritica Brahallan Ivan (detto “Bryan”), nato in Colombia il 21 ottobre 1993;
- Salvatore Guarsegna (detto “Turi Candeggina”), nato a Catania il 7 giugno 1958;
- Angelo Ottavio Isaia, nato a Catania il 1 luglio 1972;
- Erion Keci, nato in Albania il 25 maggio 1990;
- Paolo Messina, nato a Caltanisetta il 12 gennaio 1979;
- Mario Murgo (detto “Zio Mario”), nato a Caltagirone il 4 gennaio 1967;
- Gioeli Carmelo Musumeci (detto “Gioele”), nato a Catania il 19 febbraio 1982;
- Ardian Qarri, alias Konstadin Qarri, nato il Albania il 5 ottobre 1984;
- Paolo Raciti, nato a Catania il 7 settembre 1971;
- Giovanni Santoro (detto “Chiacchiera”), nato a Catania il 24 novembre 1983;
- Giuseppe Vernengo (detto “Lo Zio”), nato a Palermo il 24 luglio 1954;
- Fabio Vitale, nato a Catania il 24 luglio 1974;
- Franco Vitale (detto “Ciccio”), nato a Catania il 2 novembre 1977;
- Giuseppe Vitale (detto “Pinuccio”), nato a Catania il 5 gennaio 1969;
- Santo Vitale, nato a Catania il 3 marzo 1964.
© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni
Stampa Articolo
© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni