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Dall’Ars ok agli aumenti per i sindaci ma per l’opposizione “è una beffa”

L'ammontare delle risorse rappresenta un contributo pari a circa il 50% per la copertura della spesa degli incrementi degli amministratori dei comuni siciliani

Al termine di una seduta durata oltre 13 ore, in nottata l’Assemblea regionale siciliana ha approvato un emendamento del governo che stanzia 6 milioni di euro per l’adeguamento delle indennità dei sindaci e degli assessori a quelle delle altre regioni d’Italia, come previsto da una norma nazionale.

L’ammontare delle risorse rappresenta un contributo pari a circa il 50% per la copertura della spesa degli incrementi degli amministratori dei comuni siciliani. Contro l’emendamento ha votato il M5s che ha giudicato insufficienti le risorse messe a disposizione dall’esecutivo Schifani. Le somme a copertura della misura, recuperate dai fondi globali, si aggiungono a quelle previste dal Fondo per le autonomie locali: 327 milioni stanziati per il 2023 con l’approvazione del 1 articolo. Subito dopo, la seduta è stata rinviata dal presidente dell’Ars, Gaetano Galvagno, a domani alle 10 per proseguire con l’esame dell’articolo 2 del disegno di legge di Stabilità.

“Tutto quello dichiarato dal governo in questi giorni si scontra con la realtà dei fatti: le somme stanziate con l’articolo 1 della Finanziaria sono insufficienti a coprire l’aumento delle indennità di sindaci ed assessori. Nulla anche per i consiglieri comunali e di quartiere che continuano ad essere ignorati dall’esecutivo. Ci volevano undici milioni di euro e ne sono stanziarti solo sei. Il governo la smetta di prendere in giro gli amministratori”: lo affermano il capogruppo del Movimento 5 stelle Antonio De Luca e il deputato 5 stelle Luigi Sunseri. Sui lavori d’aula i pentastellati parlando di “un capitombolo dopo l’altro… Buona parte della maggioranza ha votato con M5s e Pd per l’abrogazione di un articolo inutile e capestro. Eliminata una delle tante falle di questa manovra Finanziaria. L’aula ha dato una sonora lezione al governo regionale”, affermano il capogruppo De Luca, e il vicepresidente 5 Stelle dell’Ars, Nuccio Di Paola, dopo la bocciatura sull’articolo 10, che istituiva un capitolo per incarichi professionali al dipartimento regionale dell’Acqua e dei rifiuti. “È la terza volta – dice Antonio De Luca – che il governo va sotto. Non potevamo dare l’ok a quella che era una mancia di ben 300 mila euro al Dipartimento Acque e rifiuti, che avrebbe dato il via libera a consulenze esterne a piacimento, quando con l’articolo 9 erano già stati stanziati 200 milioni per la progettazione. Questa non è che una delle tante falle di una Finanziaria che poteva essere fatta certamente meglio”.


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