Terminato l’interrogatorio di garanzia davanti al gip per il medico Alfonso Tumbarello, arrestato martedi scorso dal Ros e accusato di concorso esterno in associazione mafiosa e falso ideologico: secondo l’accusa il medico avrebbe sottoscritto numerose prescrizioni e ricette mediche in favore del boss Matteo Messina Denaro che utilizzava l’identità del geometra Andrea Bonafede, residente a Campobello di Licata e assistito dal medico.
L’udienza si è svolta al carcere palermitano di Pagliarelli. A rappresentare l’accusa i sostituti procuratori Pierangelo Padova e Gianluca De Leo che hanno condotto le indagini coordinate dal procuratore capo Maurizio de Lucia e dall’aggiunto Paolo Guido. Il medico, assistito dall’avvocato Giuseppe Pantaleo, avrebbe risposto ad alcune domande per chiarire la sua posizione. Anche l’altro indagato non si è avvalso della facoltà di non rispondere: Andrea Bonafede (cugino e omonimo del “geometra” che ha ceduto la sua identità al boss Messina Denaro), arrestato martedi assieme a Tumbarello. Bonafede, accusato di di favoreggiamento e procurata inosservanza della pena, sarebbe stato il “postino” che si occupava che richiedeva e ritirava presso lo studio medico.
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