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Maltempo in Sicilia, si valuta lo stato di crisi regionale

Allagamenti, crolli, case isolate, famiglie sfollate, fiumi e torrenti esondati, strade, treni e collegamenti con le isole minori in tilt

Stato di crisi regionale. Il governatore siciliano, Renato Schifani, è in “contatto costante” con il capo della Protezione civile regionale, Salvo Cocina, e insieme continuano a monitorare l’evolversi della situazione relativa al maltempo nella Sicilia sud-orientale. È previsto un miglioramento del meteo, ma in attesa di ricevere la relazione dettagliata sui danni causati dal ciclone mediterraneo, “stiamo valutando – spiega il presidente – la possibilità di dichiarare lo stato di crisi regionale e di richiedere quello di emergenza nazionale a Palazzo Chigi“.

Allagamenti, crolli, case isolate, famiglie sfollate, fiumi e torrenti esondati, strade, treni e collegamenti con le isole minori in tilt, l’aeroporto di Comiso non operativo fino a domani, scuole chiuse e coltivazioni devastate, salvataggi da auto e abitazioni in trappola e dalle bufere sull’Etna. Quarantotto ore difficilissime per la Trinacria finita nell’occhio del ciclone mediterraneo. Nel Catanese, a Mineo, un cimitero franato con loculi e bare precipitati a valle. Per Cocina, “non ci sono stati conseguenze gravi per le persone, ma c’è ancora tanto da lavorare sulla dotazione di mezzi e sulla formazione del volontariato”.

Ben 450 interventi dei vigili del fuoco in sole 24 ore. Nel Ragusano soccorsi una partoriente bloccata nella sua auto in panne e un uomo in ipotermia; a Palermo è caduto un grosso Ficus su un veicolo: illesi padre e figlia. Il tempo per fortuna migliora. Il bollettino giornaliero diramato dal Dipartimento regionale di Protezione civile dichiara allerta arancione fino alla mezzanotte di oggi che poi diventerà gialla nelle successive 24 ore.

È soprattutto la parte sud-orientale a essere stata interessata dall’ondata di maltempo, nelle province di Ragusa, Siracusa e Catania. Ingenti i quantitativi di pioggia in particolare sul versante orientale degli iblei, (a Noto oltre 300 mm in 24 ore).

Catania – Decine gli interventi nella provincia etnea. Grossa frana a Mineo e parte del cimitero comunale viene giù trascinando a valle loculi, cappelle mortuarie e casse funebri. Sono state le abbondanti piogge, accompagnate dal ciclone Nikola a provocare lo smottamento che ha interessato il costone sul quale pioggia il camposanto. Dice ad Agi il sindaco Giuseppe Mistretta: “Purtroppo quella parte del camposanto non ha retto le piogge che ormai da 24 ore sono incessanti. Del cimitero ce ne occuperemo tra un po’, per il momento la nostra attenzione è catalizzata dagli allagamenti, dai pali della luce sradicati e dei tanti disagi con cui i cittadini devono fare i conti“. Le piogge nel Calatino continuano a cadere rendendo difficile al momento ogni tipo di intervento. Il cimitero si tova in una zona impervia dalla quale è difficile accedere con mezzi normali.

Siracusa – A Siracusa decine le persone sfollate e condotte alla Palestra Akradina o all’assessorato alle Politiche sociali da dove vengono poi smistate in altre strutture. Le situazioni peggiori, a causa degli allagamenti, si sono registrate nelle zone di Spinagallo e Mottava dove i volontari, coordinati dal Coc, hanno portato in salvo famiglie che hanno abbandonato le abitazioni o singole persone bloccate in auto, come nel caso di un agente di Polizia penitenziaria che si stava recando a Cavadonna. Allagato anche un agriturismo non distante dalla Fonte Ciane. Una quarantina a Siracusa (una settantina nella provincia) le persone evacuate dalla Protezione civile assistite dalla Croce Rossa nei locali dell’assessorato alle Politiche sociali. Chiusi i porti di Santa Panagia, Ognina, Marzamemi e Portopalo. In miglioramento già dalla serata di oggi le condizioni meteorologiche su Siracusa, battuta per oltre 48 ore da un violento nubifragio. Il bollettino giornaliero diramato alle 16 dal Dipartimento regionale di Protezione civile dichiara allerta arancione fino alla mezzanotte di oggi che poi diventerà gialla nelle successive 24 ore, passando così da “pre-allarme” ad “attenzione”. Il sindaco, Francesco Italia, ha emesso una nuova ordinanza con la quale per domani conferma il Centro operativo comunale (Coc) di Protezione civile.

Per tutto il pomeriggio di ieri sono proseguiti gli interventi delle squadre della Protezione civile comunale che andranno avanti fino a notte. L’attenzione è rivolta soprattutto a mettere al sicuro le persone che abitano in prossimità del fume Anapo e degli altri corsi d’acqua e che potrebbero trovarsi in situazioni di rischio; chi volesse lasciare le case finché le condizioni non miglioreranno viene prima assistito dalla Croce Rossa nei locali dell’assessorato alle Politiche sociali e poi viene alloggiato in una delle strutture ricettive individuate dal Comune. Inoltre, i volontari sono impegnati a liberare e mettere in sicurezza le strade e piazze e giardini da alberi, pali della segnaletica, della rete elettrica e della pubblica illuminazione o da altri oggetti che creano intralci o pericoli per le persone. I sopralluoghi della Protezione civile e delle pattuglie della Polizia municipale ancora oggi ha portato alla chiusura, anche temporanea, di alcune strade ma anche a liberare dall’acqua quelle meno allagate grazie alla idrovore in dotazione. ​Passato il maltempo, comincerà la conta dei danni ma un quadro completo si avrà solo quando la portata dei corsi d’acqua tornerà alla normalità e l’acqua defluirà dalle zone sommerse.

Ragusa – Il sindaco di Ragusa Peppe Cassì ha fatto il punto della situazione: sul territorio “in questi due giorni è già caduta un settimo della pioggia che normalmente si registra in un anno“. Fra le situazioni più critiche registrate, è presidiato il ponte di Punta Braccetto dove si è creata una voragine. A Comiso uomo in ipotermia è stato salvato dopo essere stato trascinato dall’acqua che lo aveva intrappolato in auto. Il fiume Ippari ha rotto gli argini ed è esondato il Dirillo. “La situazione è presidiata – ha spiegato Cassì – e, per evitare isolamenti e consentire comunque la viabilità, è stato già garantito l’accesso alle zone interessate dalla strada che attraversa il demanio forestale“.

Sos Agricoltori – Aziende agricole isolate in diverse parti della Sicilia dove la pioggia e la neve hanno impedito di raggiungerle a causa delle strade interrotte soprattutto nel Ragusano. Coldiretti  sta monitorando la situazione. In particolare sono state impercorribili le strade che collegano Comiso – Chiaramonte Gulfi nel ragusano e anche nella zona di Lentini (Siracusa) ma in generale in tutta la regione i terreni si sono allagati. Nel Ragusano si segnalano danni anche alle serre e nel Catanese è impossibile sia raccogliere gli agrumi sia inviarli. La mancanza di corrente elettrica in alcune aree del Catanese ha aggravato la situazione. Ad Acate, contrada Bidini è esondato il fiume Dirillo allagando tutto. Anche nelle zone montane la neve sta provocando danni alle stalle.


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