Le difficoltà a Palermo nell’iscrizione anagrafica dei migranti al centro di una riunione del comitato territoriale per l’immigrazione, che si è svolta oggi in prefettura. La Cgil ha denunciato i ritardi e ha chiesto di trovare delle soluzioni per impedire questa ulteriore forma di disagio ai cittadini migranti. “E’ un’annosa questione, che da tempo le organizzazioni sindacali sollevano. Ne abbiamo già discusso anche con l’attuale amministrazione comunale – dichiarano il segretario d’organizzazione Cgil Palermo Francesco Piastra e il responsabile dell’ufficio legale Cgil per le questioni dei migranti, Daniele Papa – I cittadini migranti per ottenere l’iscrizione attendono anche un anno e mezzo, con grave pregiudizio dei diritti costituzionali e con la perdita di accesso al welfare pubblico e alle cure sanitarie. La Cgil è stata costretta, con il patrocinio del suo ufficio legale, a promuovere anche iniziative giudiziarie, che hanno dato ragione alle nostre richieste”. Sono state circa settanta, nel giro di due anni, le cause presentate in tribunale, e vinte, contro il sindaco e il ministero degli interni. L’ultima sentenza, del 6 febbraio scorso, condanna il Comune a iscrivere un cittadino assistito retroattivamente, a partire dalla data di presentazione della domanda. Alla riunione in Prefettura erano presenti, oltre alle associazioni componenti il comitato, il vice prefetto, il vicario e il Comune di Palermo con l’assessore all’Anagrafe Dario Falzone. “Il Comune ha risposto che cercherà di potenziare il servizio, nei limiti della disponibilità di personale da adibire – aggiungono Piastra e Papa – Come Cgil abbiamo espresso un forte richiamo al senso di responsabilità istituzionale. Sono in ballo diritti basilari di cittadinanza. Le disfunzioni riguardano al momento tutti i cittadini che risiedono nel comune di Palermo e vanno risolte rendendo più efficienti il servizio di iscrizione anagrafica e riducendo i tempi, allineandosi a quello che prevede la normativa, che dà 48 ore per registrare la dichiarazione e 45 giorni, col silenzio assenso, per procedere all’iscrizione anagrafica. Abbiamo anche fatto rilevare che per i migranti è a disposizione un solo sportello in tutta la città, quello di viale Lazio. Un’ulteriore discriminazione rispetto agli altri cittadini, che hanno più assistenza”. “La prefettura – concludono Piastra e Pace – si è resa disponibile, utilizzando gli elementi emersi, a continuare il confronto per trovare una soluzione e a rafforzare la rete di cooperazione tra le istituzioni sui temi delle migrazioni”
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