fbpx

In tendenza

A Modica un bene confiscato alla mafia per tutelare le vittime di violenza

Un bando individuerà gli assegnatari che, ha detto il prefetto "saranno associazioni con alti principi etici"

Un centro antiviolenza in un edificio confiscato nel Ragusano. “Era da parecchi anni che non si riconsegnava alla collettività un bene confiscato“: lo ha detto il prefetto di Ragusa Giuseppe Ranieri che stamattina alla presenza delle massime autorità iblee, ha formalmente consegnato al Comune di Modica, una villetta in via del Mughetto a Marina di Modica, confiscata al clan Triberio, un valore di circa 180 mila euro. “Da anni non accadeva in provincia di Ragusa, le procedure per la confisca sono complesse a tutela non solo dell’opponente ma anche dei cosiddetti terzi di buona fede. Ma lo Stato non arretra“, ha proseguito il prefetto che ha aggiunto: “con la consegna di questo bene, ha vinto lo Stato a tutti i livelli, dalla magistratura, alle fonti investigative, alla cittadinanza“.

Un bene frutto di proventi illeciti che torna alla collettività, era una residenza estiva abitata solo nel periodo estivo: “Insieme al prefetto abbiamo potuto dare il giusto risalto della riconsegna alla comunità modicana di questo bene – dice la commissaria che regge il comune di Modica, Domenica Ficano – che verrà riutilizzato a fini sociali. Abbiamo individuato la violenza di genere, e oggi simbolicamente abbiamo anche piantato una mimosa per dare un ulteriore segno di riflessione e rinascita. Sarà un centro antiviolenza, una residenza protetta”.

Un bando individuerà gli assegnatari che, ha detto il prefetto “saranno associazioni con alti principi etici”. Un invito alle donne, a denunciare senza paura, se si è vittime di violenza: “Siamo al vostro fianco, pronti a tutelarvi, anche garantendo anonimato”. Il massimo esponente del Governo sul territorio ha poi dichiarato che si sta costituendo una associazione antiracket e antiusura “che non esiste da qualche anno né a Ragusa né in provincia perché è importante responsabilizzare le rappresentanze datoriali, da Confcommercio, Confesercenti, Confagricoltura che dobbiamo tutelare, stando al loro fianco per stanare ogni possibile tentativo di infiltrazione mafiosa“. E poi una cabina di regia, su input del Ministero dell’Interno per vigilare su appalti e conferimenti che derivano dai fondi del Pnrr.


© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni
Stampa Articolo


© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni