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Concerti al teatro Greco di Siracusa: “resta tutto confermato, relazioni e monitoraggio garantiti”

I concerti estivi si terranno al Teatro Greco perché così ha deciso la commissione Anfiteatro Sicilia, che rilascia le autorizzazioni, e non ci sono passi indietro

Relazioni prima e dopo l’installazione della struttura che protegge il teatro greco, una serie di prescrizioni rispettate per rispettare la Carta di Siracusa, chiarimenti vari e una certezza, per quanto riguarda l’amministrazione (e gli organizzatori) non ci sono dubbi sui concerti: quest’anno si terranno al teatro greco. Questa, in sintesi, la conferenza stampa del sindaco di Siracusa, Francesco Italia, e dell’assessore alla cultura, Fabio Granata, sulle questioni legate al Teatro Greco. I due hanno provato a rispondere a ogni polemica apparsa in queste settimane su stampa e social, partendo da un presupposto: “la città è divisa tra tifosi: sembra ci sia chi faccia il tifo per tutelare il teatro greco e chi no, ma non è così”.

I concerti estivi si terranno al Teatro Greco perché così ha deciso la commissione Anfiteatro Sicilia, che rilascia le autorizzazioni, e non ci sono passi indietro. Quanto alle condizioni della cavea, ci sono relazioni che annualmente vengano redatte dagli archeologi della Soprintendenza prima e dopo l’installazione della struttura lignea per le rappresentazioni classiche ed emerge che il teatro non ha subito alcun deterioramento. Il problema principale sarebbe causato dalle intemperie e non dalla tipologia di spettacolo a danneggiare la struttura.

“Chiedo di lasciare fuori l’Inda dalle polemiche – sottolinea il sindaco e presidente, Francesco Italia – oggi fuori dalle logiche della lottizzazione e a cui dovremmo essere grati. Il commissario e senatore Pd Antonio Nicita ha anche presentato un’interrogazione chiedendo lo scioglimento del Cda per la mancanza del Soprintendente, che è nominato dal ministro a cui abbiamo fornito la nostra terzina di nomi: Valeria Told, Luciano messi, Giuseppe Acquaviva. Ma lo scioglimento avviene per 2 motivi: se la fondazione è in gravi problemi finanziari (ma è florida) o se c’è un dissidio tra in membri (e non è questo il caso)“. Quindi i dati: rispetto al 2021 già venduti il triplo dei biglietti, sul 2019, l’anno dei record di incassi, si è arrivati al doppio. E il doppio sono le scuole che parteciperanno al festival di Akrai a Palazzolo. A ciò si aggiunge una spesa di circa 2,7 milioni di euro – fondi da Pnrr – che saranno investiti per la valorizzazione e la tutela del teatro (abbattimento barriere architettoniche per deficit visivi, staccionata e l’impianto elettrico al posto di gruppi elettrogeni), nonostante “la contrarietà del direttore Mamo”, ricorda il primo cittadino. Che ha tenuto a precisare la presenza di un magistrato della Corte dei Conti all’interno del Cda commentando con un laconico “ci aveva proposto di portare i Momix” la domanda sui rapporti e le parole del direttore del parco archeologico, contrario agli eventi del cartellone estivo.

“Per il resto la città non sta facendo una bella figura – conclude Italia – Come per il palaindoor al campo scuola, in un’area pienamente urbanizzata, per il quale abbiamo letto di accesso agli atti e carte in procura. Noi abbiamo immaginato la stagione 2023 Inda e seguente sulla base delle relazioni di archeologi. E ci basiamo su quelle. La scelta di proseguire, che io condivido, è inoltre fortemente voluta dalla commissione anfiteatro quindi rassicuro tutti: i concerti non si terranno altrove, saranno al teatro greco. L’ipotesi di un’altra area, anche alternativa, ci piace e non la scartiamo, ma per quest’anno è impossibile”.

Anche perché gli artisti hanno scelto proprio il teatro, non è detto che – in piena prevendita – vogliano o possano modificare la scelta. E molti stanno sponsorizzando i concerti nei teatri di pietra, quindi non si può modificare in corsa a meno di gravi problemi sul teatro. Che in base alle relazioni dei tecnici, non sembrano esserci. Ogni spettacolo viene sottoposto al controllo serrato della Soprintendenza e le maschere sono chiamate a intervenire in caso di comportamenti non regolari degli spettatori. Come conferma Nuccio La Ferlita, organizzatore di eventi (Zucchero e Ranieri quest’anno, in passato anche Baglioni, la cui scenografia è stata dimezzata rispetto ad altre date: “vogliamo produrre spettacoli e benessere sotto ogni profilo. Fa bene a tutta la regione e non solo alla comunità siracusana e i controlli sono minuziosi. Sono stato sottoposto a un fuoco incrociato dalla soprintendenza con un archeologo che ho pagato affinché mi controllasse per il concerto di Baglioni. La relazione dell’archeologo si conclude così dopo avere completato lo smontaggio ed eseguito sopralluogo: “non si rileva alcuna criticità”. Il dibattito è democrazia, ma qui si è innescata una guerra e non vorrei che proseguisse fino a elezioni”.

Puntuale anche l’intervento dell’assessore Fabio Granata: “non c’è stato un solo atto che non sia stato legato alla difesa del bene comune. C’è chi cita la Carta di Siracusa senza conoscerla, il documento prevede che lo stesso teatro debba vivere l’attualità. E che oltre a controlli ordinari, bisogna ottemperare ai meccanismi per la tutela nell’uso dello stesso. Monitoraggio quotidiano e prescrizioni rigide per arrivare all’agibilità del sito prima del montaggio dell’impalcatura e anche successiva. E che parte dei proventi dovranno essere reinvestiti. E così facciamo”. Poi Granata chiede ironicamente all’ex soprintendente Antonio Calbi dove abbia “nascosto la strumentazione per verificare il grado di degrado dovuto ai decibel”,  invita il giornalista Stella a verificare quanto scritto invece di essere utilizzato dalla “intellighenzia locale” e rassicura l’esperto Lazzarini: “la struttura lignea non ha chiodi”. Le inadempienze ci sono, ma specifica che provengono dalla Regione: il Consiglio regionale dei beni culturali non è insediato da anni, forse da 2006. E manca l’istituzione del comitato tecnico scientifico del parco che dovrebbe determinare una concertazione costante tra sindaci, Soprintendenza e associazioni. Per poi chiudere con un’altra richiesta indirizzata alla Regione: per scegliere il direttore dei parchi, come fatto da Franceschini, serve un bando internazionale e manager con “sapienza e managerialità”.


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