Duecento migranti “in pericolo” al largo della coste della Tunisia. Lo riferisce Alarm Phone: “Siamo stati informati – spiega – che la Guardia costiera tunisina ha attaccato cinque barche che cercavano di allontanarsi dal Paese e ha rubato i loro motori: 200 persone vengono lasciate alla deriva mentre la Guardia costiera sta guardando“. “Abbiamo bambini di 6 mesi con noi. La Guardia costiera tunisina – affermano i migranti a bordo, secondo quanto riportato – ha preso i motori per venderli”.
I migranti alla deriva, segnalati ieri sera da Alarm Phone, si trovano adesso a meno di 40 miglia da Lampedusa. Sono stati individuati dall’aereo “Colibrì” della ong tedesca Sea Watch. “È urgente che le autorità Italiane lancino un intervento di soccorso“, afferma Mediterranea saving humans.
Intanto in poche ore a Lampedusa sono avvenuti 17 sbarchi. Durante la notte sono approdati in 705 che si aggiungono ai 470 soccorsi ieri a bordo di 13 barchini. Ai soccorritori hanno dichiarato di essere originari di Ciad, Siria, Sudan, Yemen, Senegal, Mali, Guinea, Burkina Faso, Camerun, Costa d’Avorio, Liberia e Gambia e di essere partiti da Sfax, in Tunisia. I nuovi gruppi sono stati trasporti all’hotspot dell’isola con oltre un migliaio di ospiti a fronte di una capienza massima di poco meno di 400.
E si registra anche un altro naufragio al largo delle coste dell’isola. È avvenuto nel tardo pomeriggio di ieri quando una motovedetta della Guardia costiera ha salvato 20 migranti che erano su una barca partita da Sfax, in Tunisia, e affondata, e recuperato il cadavere di una giovane donna. Tutti – originari di Camerun e Costa d’Avorio – sono stati condotti nell’isola nella notte, intorno alle 2.30. Ieri era naufragato anche un altro barcone ed erano stati tratti in salvo dalla Guardia costiera le 38 persone a bordo.
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