“Le persone da noi rappresentate aspettano anche questo segmento processuale e chiaramente sono desiderose da oltre 30 anni di poter conoscere l’effettiva verità di quello che si è verificato“. Lo ha affermato l’avvocato Roberto Avellone, legale di parte civile dei sopravvissuti delle due stragi e dei familiari dei poliziotti uccisi nell’attentato di via d’Amelio, nell’ambito del processo sulle stragi che si celebra a Caltanissetta nei confronti di Matteo Messina Denaro. “È la seconda udienza – ha aggiunto l’avvocato Avellone – che non si fa nulla. Anche il difensore d’ufficio avrà pochissimo tempo per studiare il processo perché chiaramente veniamo da un primo grado. Ci sono stati tantissimi depositi di atti processuali e preparare un’arringa difensiva per il 23 marzo non sarà semplice. L’imputato è un imputato di un certo spessore criminale perché ha fatto parte della strategia stragista negli anni 92, 93 e 94. Quindi è un personaggio di grande spicco nel panorama criminale. Dopo l’arresto di Messina Denaro c’erano stati dei dubbi, da parte di alcuni, sollevati sull’eventuale genuinità della cattura. Credo che indagini in corso dimostrino esattamente il contrario e quindi grande merito alla procura di Palermo che ha eseguito questo arresto sulla base di quello che ha riscontrato e sulle indagini che sono state fatte. Sgomberiamo il campo da illazioni e da polemiche sterili e inutili”.
“La paura, considerato lo stato di salute dell’imputato, è quella di non arrivare ad un passaggio in giudicato della sentenza. Un giudizio potrà essere in corso finchè lui è in vita“. Lo ha detto l’avvocato di parte civile, Felice Centineo, nell’ambito del processo sulle stragi che si celebra a Caltanissetta nei confronti di Matteo Messina Denaro accusato di essere uno dei mandanti e condannato in primo grado all’ergastolo. “Sull’avvocato Montante – ha aggiunto Centineo – ravviso l’inopportunità, non l’incompatibilità. La paura è che questo processo vada ancora per le lunghe e non escludo che Messina Denaro possa nominare un nuovo difensore di fiducia e quindi tutto ripartirebbe da zero, non il processo ma un nuovo termine a difesa per poter studiare le carte. Ci sono delle indagini in corso e dobbiamo aspettare che terminino perchè non sappiamo quello che può essere stato trovato e quello che sarà trovato. Darei il tempo alla procura di Palermo che sta lavorando in maniera egregia di istruire e fare le indagini con la serietà e con le cautele necessarie. I processi devono essere fatti nelle opportuni sedi”.
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