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Inchiesta “Mafia e appalti”, confiscati 9 milioni e mezzo di euro a imprenditore

Si tratta di 3 società, quote di partecipazioni in 5 società di capitali, 7 immobili, 4 auto e 22 rapporti bancari

Beni per 9 milioni e mezzo di euro sono stati confiscati dalla Direzione investigativa antimafia, su disposizione della Sezione Misure di prevenzione del tribunale di Caltanissetta, a un imprenditore di Polizzi Generosa, in provincia di Palermo, da anni residente a Caltanissetta e coinvolto nella storica inchiesta “Mafia e appalti”.

Si tratta di 3 società, quote di partecipazioni in 5 società di capitali, 7 immobili, 4 auto e 22 rapporti bancari. Il provvedimento, che segue il sequestro effettuato del 2020, è scaturito dalle indagini del Centro operativo di Caltanissetta che ha ripercorso la carriera dell’imprenditore dalla metà degli anni’80, accertandone la pericolosità sociale nonché l’ascesa economico-imprenditoriale all’ombra del gotha dell’imprenditoria mafiosa,con nnessioni con il mondo della criminalità organizzata.

Già dal 2007 l’imprenditore risultava condannato definitivamente per 416 bis, al termine di complesso percorso giudiziario, le cui origini risalgono al 1991, nell’ambito dell’indagine del Ros su “mafia e appalti”.

Nell’ambito di tale sistema era emersa anche la figura dell’imprenditore il quale, alla fine degli anni ‘80, quale dipendente di una grossa società del nord Italia, attiva nel settore delle grandi opere negli appalti pubblici, non soltanto operò in favore di quella società per ottenere illeciti vantaggi in termini di aggiudicazione e gestione degli appalti in Sicilia, ma, grazie alla sua vicinanza al contesto mafioso dell’epoca, ne trasse personale arricchimento tramite una impresa a lui riconducibile.

Una vicenda complessa e molto articolata che inizia dalla formale collaborazione con la giustizia, risalente al giugno 1992, seguita, successivamente, dalla cessazione del beneficio dello speciale programma di protezione su espressa rinuncia dell’uomo che dal 2001 inizia, tramite prestanomi, la diretta gestione delle numerose società in provincia di Catania, Messina e Trapani.

Un impero milionario conseguito in oltre trent’anni di attività imprenditoriale e rapporti d’affari, intrattenuti anche con diversi boss mafiosi del vertice della mafia siciliana.


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