Prosegue la rassegna Incontri culturali al Museo, promossa dalla Fondazione Mandralisca di Cefalù, volta ad approfondire il patrimonio librario antico e contemporaneo, attingendo dalla ricca Biblioteca del Museo.
Dopo il successo del primo incontro, svoltosi al Teatro comunale Salvatore Cicero, sabato 18 marzo ci si sposterà nella Sala della Pinacoteca del Museo Mandralisca dove, a partire dalle ore 17.30, verrà presentato il libro L’Italia nel petrolio. Mattei, Cefis, Pasolini e il sogno infranto dell’indipendenza energetica, scritto da Giuseppe Oddo e Riccardo Antoniani (Feltrinelli Editore).
Dopo un’introduzione a cura del professore Vincenzo Garbo, Presidente della Fondazione Mandralisca, e del professore Giuseppe Saja, curatore delle attività culturali della Biblioteca, dialogheranno con gli autori il giornalista Franco Nicastro e l’ex magistrato Vincenzo Calia, autore dell’ultima inchiesta sul caso Mattei.
Nel volume, pubblicato lo scorso ottobre, si ripercorrono le tappe fondamentali a partire dal cosiddetto “caso Mattei”: Prima Repubblica, il petrolio è nella politica, nella morte di Enrico Mattei, nella scalata di Eugenio Cefis. Lo sapeva Pasolini. Ma la verità, ancora oggi, è rimasta confinata in un romanzo. Il giallo sanguinoso e senza fine del capitalismo italiano.
“Perché Enrico Mattei fu ucciso mentre stava per firmare una tregua con le compagnie petrolifere USA? – si legge nella descrizione del libro – Chi furono i mandanti del sabotaggio che il 27 ottobre 1962 provocò la caduta del suo aereo? E perché Eugenio Cefis, suo successore alla presidenza dell’Eni, sottoscrisse la pace con la Esso e con la Shell, con cui Mattei aveva avuto rapporti conflittuali? Perché scalò la Montedison, punto di incontro e di scontro tra capitale privato e capitale pubblico, di cui poi divenne presidente? Quali furono i suoi veri rapporti con i capi della Dc e degli altri partiti? È vero che cercò di favorire un riassetto istituzionale di tipo presidenzialistico? E perché Pier Paolo Pasolini avanzò il dubbio, in Petrolio, di una qualche sua responsabilità nell’eliminazione di Mattei? Negli ultimi mesi di vita, Mattei stava lavorando a un’intesa triangolare fra Italia, Francia e Algeria per la posa di un metanodotto transmediterraneo che avrebbe dovuto far affluire nel cuore della Comunità europea il gas naturale estratto dai giacimenti del Sahara. A differenza di Cefis, che operò per riequilibrare i rapporti fra l’Eni e le “sette sorelle” e per ricondurre la politica petrolifera nazionale nel perimetro degli interessi economici e militari dell’Alleanza atlantica, Mattei si impegnò fino alla fine per attuare il suo progetto di indipendenza energetica che avrebbe dovuto favorire il processo di unificazione dell’Europa e trasformare l’Italia in una potenza industriale avanzata”.
Gli autori rispondono nel libro a tutti questi dubbi e interrogativi con una ricca documentazione estratta dagli archivi e con l’ausilio di importanti testimonianze, materiale che argomenteranno durante l’incontro di sabato 18 marzo.
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