La storia del vero Alfredo di Nuovo Cinema Paradiso, il film premio Oscar diretto da Giuseppe Tornatore, bagherese doc. Prova a raccontarla, al Museo Guttuso di Bagheria, la mostra fotografica “Mimmo Pintacuda, il testimone discreto – La storia del vero Alfredo di Nuovo Cinema Paradiso”, patrocinata dal Comune. Il fotografo, scomparso nel 2013, in più di cinquant’anni di carriera ha scattato migliaia di immagini che narrano la storia sotterranea della Sicilia nella seconda metà del Novecento. Le sue opere – che rappresentano ancora oggi una forte e intensa testimonianza di arte e di impegno civile – meritano, come scrisse Renato Guttuso, di essere conosciute, riconosciute, premiate. Lo scrittore e sceneggiatore Paolo Pintacuda, curatore della retrospettiva e figlio del noto fotografo, s’incammina lungo il percorso indicato da Guttuso e nel catalogo della mostra, edito da Siké Edizioni, ripercorre la vita del padre in una biografia ricca e approfondita.
Ecco, dunque, il giovane Mimmo affrontare le privazioni della guerra, appassionarsi al cinema, diventare proiezionista, avvicinarsi alla fotografia, trasformarsi in un artista ormai maturo e con un preciso e riconoscibile stile. C’è la storia di un uomo attento e capace di rappresentare la realtà con una sensibilità visiva inedita, ma c’è anche il racconto dell’amicizia con Guttuso – nata da una controversia su un famoso olio su tela, Il Pittore di carretti, tratto da una fotografia di Mimmo – e quello del forte legame con Giuseppe Tornatore cominciato nell’inverno del 1965 nella cabina del cinema Capitol di Bagheria. Una mostra e una biografia che sono al contempo uno straordinario omaggio a un indimenticabile fotografo e un racconto per immagini per conoscere la profonda umanità di un grande artista. La mostra, allestita nei locali del corpo C del Museo Guttuso, presentata domenica 26 alle 17, sarà preceduta dalla presentazione del volume “Mimmo Pintacuda, il testimone discreto – La storia del vero Alfredo di Nuovo Cinema Paradiso” che si terrà, alla presenza dell’autore e del giornalista Roberto Tedesco, nella sezione dei manifesti cinematografici.
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