Il Tar di Palermo ha dichiarato inammissibile il ricorso di Ignazio Messina e confermato Fabio Termine sindaco di Sciacca. Il primo aveva contestato presunte irregolarità delle operazioni elettorali, chiedendo la correzione del risultato elettorale e l’accertamento della propria vittoria al primo turno. Il sindaco di Sciacca Fabio Termine, costituitosi in giudizio, ha affidato la propria difesa agli avvocati amministrativisti Girolamo Rubino Calogero Marino, e Giuseppe Impiduglia, depositando memoria volta a rilevare l’inammissibilità del ricorso stante la sua natura esplorativa, nonchè a confutarne le motivazioni. Inoltre anche l’intera squadra assessoriale è intervenuta in giudizio a sostegno del sindaco Termine, proponendo ricorso incidentale. All’esito della udienza di trattazione del ricorso il Tar Palermo ha disposto la verificazione su 9 delle 27 sezioni oggetto del ricorso di Ignazio Messina, a seguito della quale la difesa di Messina ha proposto motivi aggiunti di ricorso volti a contestare l’annullamento di ulteriori 11 schede che il verificatore aveva inteso di non trasmettere al Tar in quanto non rispondenti ai quesiti sottoposti al verificatore.
In vista dell’udienza di decisione del ricorso e dei successivi motivi aggiunti i difensori del sindaco Termine hanno dedotto l’inammissibilità dei motivi aggiunti proposti dalla difesa di Ignazio Messina perché volti a contestare vizi ulteriori rispetto a quelli rilevati con il ricorso introduttivo. Il Tar Palermo, condividendo le argomentazioni ha dichiarato inammissibile il ricorso per motivi aggiunti proposto dalla difesa di Ignazio Messina nella parte in cui ha contestato la mancata trasmissione di schede non riconducibili ad alcuna delle fattispecie oggetto dell’ordinanza istruttoria. Al contempo, il Tar ha dichiarato il ricorso introduttivo in parte inammissibile, rigettandolo nel resto, avendo accertato il mancato superamento della ‘prova di resistenza’ – posto che i voti trasmessi a seguito della verificazione, dove anche fossero stati tutti convalidati dal Tar, non avrebbero consentito a Ignazio Messina di raggiungere la soglia del 40 % necessaria per la vittoria al primo turno.
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