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“Totò e Vicè”, il mondo poetico di Scaldati prende vita al teatro di Caltanissetta

Due amici inseparabili, due clochard che sembrano bambini e giullari insieme, e che con le loro domande senza risposta e dialoghi insensati, si muovono tra memoria e sogno, tra tragico e comico, tra vita e morte

Il mondo poetico di Franco Scaldati riprenderà vita sul palco del Teatro Regina Margherita di Caltanissetta, sabato 15 aprile alle ore 21.00, con lo spettacolo “Totò e Vicè – operina musicata per ombre e voci”, inserito nella stagione di prosa “Svelamenti”. Rosario Palazzolo e Anton Giulio Pandolfo sono i protagonisti, Totò e Vicè, due amici inseparabili, due clochard che sembrano bambini e giullari insieme, e che con le loro domande senza risposta e dialoghi insensati, si muovono tra memoria e sogno, tra tragico e comico, tra vita e morte.

La loro presenza è arricchita dalle musicalità di ballate moderne eseguite da Maurizio Curcio alla tastiera e da Pierpaolo Petta alla fisarmonica, e dai racconti di filastrocche, nenie e storie narrate da Egle Mazzamuto e Sabrina Petyx. Le parole di Scaldati, adattate superbamente dal regista Giuseppe Cutino, permetteranno agli spettatori di guardare al nostro tempo attraverso gli occhi di un bambino. Il suo linguaggio poetico e sensibile è presente in ogni verso e in ogni gesto, e creerà un’atmosfera di grande suggestione e magia, complice anche una scenografia, curata sempre dal regista Giuseppe Cutino, minimalista ma molto efficace, capace di rievocare dimensioni aldilà del tempo e dello spazio, per un’esperienza unica e coinvolgente. Totò e Vicè sono due personaggi straordinari, legati da un’amicizia profonda, reciproca e assoluta, un’amicizia pura, ingenua, leggera e sacra, in bilico tra terra e cielo, tra vita e morte, tra memoria e sogno. Come spiega nelle note di regia Giuseppe Cutino: “Totò e Vicè è il teatro che mette in scena quella umanità che vive sempre in penombra, ma sulla scena mostra l’insopportabile luce della felicità, che fa sembrare logora ed effimera la realtà che ti circonda. Una realtà che oggi più che mai ha la necessità di riappropriarsi della spiritualità della morte”. Il testo di Franco Scaldati, maestro della poetica siciliana contemporanea, si arricchisce in questo adattamento di una nuova musicalità, il regista aggiunge infatti “ho chiesto a Maurizio Curcio, per ogni brano, specifiche sonorità ed ho inventato due nuovi personaggi, due Creature che non esistono in Totò e Vicè ma che da questo testo prendono vita: la parola parlata e la parola cantata. Ne è venuto fuori un piccolo lavoro teatrale in musica, una Operina, che ci ha fatto viaggiare, sognare, vivere e respirare il nostro tempo attraverso parole di un tempo solo apparentemente lontano”. Parole e musica, sogno e veglia, realtà e immaginazione, “assistere allo spettacolo Totò e Vicè – commenta Marcella Natale, assessore comunale alla Cultura – rappresenta un’esperienza unica e indimenticabile. La parole di Scaldati, il suo linguaggio poetico, grazie a questo splendido adattamento di Cutino, che ha già riscosso molteplici consensi, darà la possibilità al pubblico del Teatro di esperire nuove sensazioni, di guardare al mondo con uno sguardo nuovo, come attraverso gli occhi di un bambino, colorato di semplicità e purezza”.

Musiche originali di Maurizio Curcio, costumi Mario Dell’Oglio per “Dell’Oglio Palermo 1890”, aiuto regia Peppe Macauda, progetto Anton Giulio Pandolfo – Ass. Cult Energie Alter-native, Palermo. Produzione esecutiva Acti Teatri Indipendenti, Torino con il sostegno di Babel crew/ Spazio Franco, Palermo – Compagnia dell’Arpa. Progetto vincitore Bando Premio IMAIE 2019.

 


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