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Arrestata la maestra legata a Matteo Messina Denaro. Secondo il Gip era “la principale favoreggiatrice”

La documentazione acquisita dimostra, infatti, una piena condivisione da parte di Bonafede Laura della storia criminale di Messina Denaro Matteo

Laura Bonafede, la maestra legata a Matteo Messina Denaro, è stata la “principale favoreggiatrice” della latitanza del boss di Cosa Nostra. La donna, spiega nell’ordinanza di custodia il Gip del Tribunale di Palermo, Alfredo Montalto, ha svolto “un ruolo sicuramente centrale nella rete di relazioni che ha fornito la copertura al latitante nel territorio di Campobello di Mazara, quasi facendosi carico del ruolo storicamente svolto dal padre Bonafede Leonardo quando impedito a causa dei lunghi periodi di detenzione e, infine, dal decesso nel novembre 2020. La documentazione acquisita dimostra, infatti, una piena condivisione da parte di Bonafede Laura della storia criminale di Messina Denaro Matteo”, che “emerge con tutta evidenza anche dall’educazione impartita aIla figlia Gentile Martina, la quale ugualmente manifesta nei suoi scritti di essere totalmente impregnata della ‘cultura’ mafiosa”.

Laura Bonafede “era così compenetrata nel ruolo di tutela della latitanza di Messina Denaro Matteo da coniare ella stessa nomi convenzionali da utilizzare nella corrispondenza col latitante con il detto inequivocabile fine di sviare le indagini e di evitare che si potesse risalire ai soggetti indicati”.  E’ lei, spiegano i magistrati, che “‘conia’, spiegandone l’origine, il nome convenzionale ‘Cesa’ da attribuire ad un soggetto non ancora identificato”. “Deve ravvisarsi a carico di Bonafede Laura – si legge nell’ordinanza –  un compendio indiziario di sicura gravità riguardo alla sua fattiva partecipazione alla rete di soggetti tutti riconducibili a quella cerchia familiare, il cui principale esponente, Leonardo Bonafede, sino al suo recente decesso, ha ricoperto un ruolo di assoluto rilievo nell’organizzazione mafiosa di Campobello di Mazara (della quale è stato pure “reggente”) e, soprattutto, si è distinto per la storica conoscenza con la famiglia Messina Denaro (risalente già al periodo in cui Francesco Messina Denaro ricopriva il ruolo di capo della provincia mafiosa di Trapani) ed anche per la “copertura”, insieme ai suoi più stretti accoliti, della latitanza di Matteo Messina Denaro, così come acclarato anche in più sentenze ormai irrevocabili”.
Laura Bonafede, sottolinea l’ordinanza, è “figlia di Bonafede Leonardo, nonché cugina di Bonafede Andrea classe 1963, che ha ricoperto un ruolo di assoluta preminenza a supporto del latitante assicurandogli la falsa identità e procurandogli abitazioni e autovetture, nonché dei fratelli Bonafede Andrea classe 1969 e Bonafede Emanuele di cui pure è stato accertato un ruolo di tutela della latitanza di Matteo Messina Denaro”. Mentre i cugini hanno coperto il latitante dal 2017, per Laura Bonafede questo ruolo “deve, invece, farsi risalire sino all’anno 2007”.


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