Domenica scorsa, a Messina, un rider di Just Eat è stato aggredito e minacciato da un cliente per non aver ricevuto la consegna, peraltro a causa di un errore commesso dal cliente stesso in fase di prenotazione. Il caso è stato denunciato dal lavoratore agli organi inquirenti, con l’assistenza della Cgil e della Filt di Messina Solidarietà al ride è stata espressa anche dalla Filt Cgil Sicilia.
“La nostra organizzazione denuncia con forza questi atti di violenza inqualificabili” afferma il segretario generale della Filt Cgil Sicilia Sicilia Alessandro Grasso.“I clienti delle piattaforme –aggiunge Grasso- hanno a disposizione delle procedure specifiche per chiedere i rimborsi degli ordini o per ricevere assistenza. Ma non è la prima volta che un rider diventa capro espiatorio e bersaglio di atti inqualificabili”. Il segretario generale della Filt Cgil di Messina Carmelo Garufi si dice “preoccupato per le condizioni di lavoro dei rider a Messina”. E chiede “massima attenzione da parte delle forze dell’ordine, specialmente intorno alle aree coinvolte dai maggiori flussi di consegna e durante gli orari serali”.
Il sindacato osserva che “la stessa piattaforma, JustEat, si è mostrata sensibile al tema della sicurezza dei rider, tant’è che in numerosi territori sono già state avviate discussioni con le parti sociali per realizzare una mappatura delle zone a rischio di furti e aggressioni e un vademecum per i rider con norme e comportamenti da seguire”.
Quello di Messina non rappresenta un caso isolato, denuncia il sindacato. Anche a Palermo e a Catania, come in altre parti d’Italia – dicono i segretari generali Filt di Palermo, Catania e Messina Fabio Lo Monaco, Edoardo Pagliaro e Carmelo Garufi – si sono verificati eventi simili: “Presenteremo delle richieste formali alle prefetture e alle questure per avere dei presidi delle forze dell’ordine nei principali punti di ritrovo dei rider”.
Un invito a cittadini ed esercenti viene rivolto dalla Filt: “Il caso – sostiene il sindacato- rivela un dato preoccupante: che in una parte di popolazione soggiace l’idea che un lavoratore fragile, precario, sia un essere umano debole che possa essere prevaricato. Invece , tutte le lavoratrici e i lavoratori meritano dignità sociale, indipendentemente dal lavoro che svolgono. Un’idea che la politica dovrebbe tradurre in fatti pianificando strategie ed adottando riforme adatte a riscattare il valore umano delle lavoratrici e dei lavoratori. Intervenendo sul contrasto al precariato, sul peso del fisco sugli stipendi, per adeguare i salari al costo della vita, per favorire l’ascensore sociale, rendendo accessibile a tutti un sistema di formazione scolastica e lavorativa adeguati soprattutto per quelle fasce di popolazione socialmente più fragili”.
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