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Scena muta della preside “antimafia” davanti al Gip di Palermo

Anche gli altri indagati si sono avvalsi della facoltà di non rispondere

Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere Daniela Lo Verde, la ex dirigente scolastica dell’istituto “Falcone” dello Zen, il vice preside Danilo Agosta e la dipendente di uno stor di informatica, Alessanda Conigliaro, nell’interrogatorio di garanzia davanti al gip di Palermo, Elisabetta Stampacchia.

Sono indagati per peculato e corruzione nell’ambito di una indagine coordinata dai sostituti della Procura europea (Eppo), Amelia Luise e Calogero Ferrara.

I tre indagati sono stati arrestati venerdì scorso dai carabinieri e posti arresti domiciliari.

La preside è apparsa molto dimessa, in abito scuro e accompagnata dai carabinieri fin dentro l’aula del tribunale di Palermo, la ormai ex preside della scuola “Falcone” dello Zen, Daniela Lo Verde, non ha detto nulla, ma il suo volto era molto tirato.

Così come quello del collega vice preside, Daniele Agosta. Entrambi gli indagati, nel giorno dell’interrogatorio di garanzia davanti al gip, al quale non hanno risposto, erano ammanettati – il vice preside aveva un giubbotto per coprire il polso – ma uno dei pm della Procura europea, Calogero Ferrara, proprio appena all’esterno dell’aula 20 del palazzo nuovo, prima dell’inizio dell’udienza, ha detto ai militari di togliere le manette agli indagati.


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