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Omicidio dopo urto tra auto, chiesti 3 ergastoli

Il processo è in corso davanti alla prima sezione della corte d'assise

Il pm Giovanni Antoci ha chiesto tre ergastoli per l’omicidio di Emanuele Burgio, ucciso a colpi di pistola in via dei Cassari, nel popolare mercato della Vucciria, a Palermo, il 31 maggio 2021. Il processo è in corso davanti alla prima sezione della corte d’assise, presieduta da Sergio Gulotta, a latere Monica Sammartino, contro Domenico, Matteo Romano e Giovanni Battista Romano: i primi due sono fratelli, il terzo è figlio di Matteo.

Secondo la ricostruzione di Antoci, che ha lavorato sul caso assieme al collega Gaspare Spedale, Burgio sarebbe stato ucciso dopo una lite dovuta a motivi banali: anche se i protagonisti gravitano in ambito mafioso, la zuffa sarebbe stata una sorta di resa dei conti dopo tanti attriti fra i Burgio e i Romano e la scintilla sarebbe stata un banalissimo urto con le rispettive auto.

Tutte e due le famiglie hanno un background mafioso di rilievo: il terzo fratello Romano, Davide, venne rapito, ucciso e fatto ritrovare incaprettato nel bagagliaio di un’auto, il 4 aprile 2011; tra i Burgio invece il padre della vittima, Filippo, al momento del delitto era in carcere per scontare una pena collegata alla sua attività al servizio della cosca del boss di Pagliarelli, Gianni Nicchi. Gli imputati dell’omicidio sono difesi dagli avvocati Giovanni Castronovo, Vincenzo Giambruno e Raffaele Bonsignore.


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