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“Comune che vai, fisco che trovi”, le imprese Siciliane lavorano fino al 13 luglio per pagare le imposte

La Sicilia si colloca al 15esimo posto nella classifica nazionale stilata dalla Cna

Comune che vai fisco che trovi”:  la Sicilia si colloca al 15esimo posto nella classifica nazionale stilata dalla Cna, consegnata dall’Osservatorio sulla tassazione che riguarda le piccole imprese. Il valore medio del “Total Tax Rate”, cioè i giorni richiesti ad una attività per pagare le imposte allo Stato, si attesta sul 53,6%, mentre il “Tax Free Day”, ovvero la data a partire dalla quale i profitti si possono ritenere idealmente prodotti per sé e per la propria famiglia, scatta il 13 luglio.

Su scala nazionale il primato appartiene al Trentino Alto Adige con il 47,3%, fanalino di coda è invece il Molise con il 55,3%. In Sicilia, in riferimento ai capoluoghi di provincia, l’incidenza dei tributi erariali, locali e dei contributi sul reddito d’impresa è minore a Enna, dove il Ttr si attesta al 51,3%. A partire poi dal 5 luglio le imprese ennesi possono tirare il fiato e destinare l’utile ricavato per i consumi personali e familiari.

In fondo alla classifica, sia regionale sia nazionale, c’è Agrigento che fa registrare una percentuale “Total Tax Rate” pari al 58%, con un distacco di 5,3 punti percentuali in più rispetto al valore medio nazionale di TTR del 52,7%, e con ben 11,3 punti percentuali rispetto a Bolzano in vetta alla classifica con il 46,7%. L’impresa agrigentina deve faticare fino al 30 luglio per pagare il “Socio Stato”.

Alla base di questo “amaro primato” c’è una tassazione degli immobili molto elevata pari a 9.848 euro con riferimento sia ad un immobile accatastato come C3, catalogato come laboratorio, sia come C1 relativo ad un negozio. Poi c’è la Tari che contribuisce nel computo generale delle valutazioni. Alle spalle di Enna, capolista, troviamo Ragusa con il 51,9% del TTR e con il “ Tax Free Day” che scatta il 7 luglio. Sale sul podio Palermo con 52,1% del TTR, per il “Tax Free Day” le aziende palermitane devono attendere l’8 luglio. A seguire Siracusa (52,4% TTR e Tax Free Day  9 luglio); Trapani (53% TTR e Tax Free Day 11 luglio); Caltanissetta (53,3% TTR e Tax Free Day 13 luglio); Messina (54,2% TTR e  Tax Free Day 16 luglio) e Catania (56,1% TTR e Tax Free Day 23 luglio).

Siracusa quindi si pone come terza nella specifica classifica regionale e nella media della tassazione nazionale, merito di interventi nazionali come la deduzione Imu del 100%, l’eliminazione dell’Irap e la rimodulazione dell’Irpef, tutti interventi sollecitati da anni dalla Confederazione e di interventi locali su Tari.

C’è molto da fare – affermano i vertici di Cna Siracusa Rosanna Magnano e Gianpaolo Miceli presidente e segretario di Cna Siracusa – anche per evitare le riduzioni degli ultimi anni, l’impatto dei maggior costi energetici e di materie prime annullano la percezione di queste riduzioni e il timore di un rialzo nei prossimi mesi è significativo. Riteniamo fondamentale un intervento fortissimo sull’autoproduzione energetica così come un lavoro significativo su agevolazioni mirate per i settori più colpiti dalla maggiorazione dei costi. Fattori imprescindibili per sostenere l’economia reale dei territori“.


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