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Mafia: commemorato il capitano Emanuele Basile ucciso 43 anni fa

"La nostra comunità gli sarà sempre grata per l’alto valore civico che ha lasciato in eredità", afferma Marco Intravaia, componente della Commissione regionale Antimafia e presidente del Consiglio comunale di Monreale

Sono trascorsi 43 anni dall’assassinio del Capitano Emanuele Basile per mano della mafia, mentre erano in corso i festeggiamenti del Santissimo Crocifisso. Monreale non ha mai dimenticato, e non dimentica, il suo sacrificio. Anche questa mattina insieme alle autorità, è stata deposta una corona di alloro davanti alla lapide che ricorda il punto in cui è caduto, sul corso principale del paese.

Hanno partecipato alla cerimonia il sindaco di Monreale Alberto Arcidiacono, il prefetto di Palermo Maria Teresa Cucinotta, il presidente della Corte d’Appello di Palermo Matteo Frasca, il questore Leopoldo Laricchia, il procuratore generale Lia Sava, il comandante interregionale dei carabinieri generale Riccardo Galletta, gli altri vertici militari, l’arcivescovo di Monreale Gualtiero Isacchi.

Il capitano Emanuele Basile aveva avviato importanti indagini contro la mafia che non ha esitato ad assassinarlo, mentre passeggiava con la famiglia e la figlia di appena quattro anni, Barbara, sulle spalle. Ha avuto la lucidità di passare la bambina fra le braccia della moglie, prima di accasciarsi.

“La nostra comunità gli sarà sempre grata per l’alto valore civico che ha lasciato in eredità”, afferma Marco Intravaia, componente della Commissione regionale Antimafia e presidente del Consiglio comunale di Monreale, dopo avere partecipato alla cerimonia commemorativa che si è svolta questa mattina a Monreale.


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