Era droga, ma non poteva saperlo perchè proprio il giorno in cui fu trovato con il tramadol hydrocloryde, quest’ultimo veniva ufficialente considerato dalla legge uno stupefacente. Nel corso di una perquisizione domiciliare i poliziotti del commissariato di Comiso gli trovarono in casa 270 pasticche dell’oppioide sintetico e 20 grammi di hashish in un’unica stecca. Da novembre Jolomi Ogbanghankomi, nigeriano di 34 anni, si trova in carcere per un aggravamento della misura cautelare e per lui la procura aveva chiesto il giudizio immediato. Condannato oggi a un anno di reclusione (è pregiudicato) per il possesso dell’hashish, è stato assolto perché è contraddittoria la prova della colpevolezza in merito al possesso delle pastiglie. Il pubblico ministero aveva chiesto la condanna a 4 anni di reclusione, mentre il difensore dell’uomo, l’avvocato Biagio Giudice, aveva chiesto l’assoluzione in merito al possesso delle pasticche e l’assoluzione – o in subordine che venisse considerata la modica quantità per uso personale – in merito all’hashish.
In sostanza l’8 novembre del 2022 era entrata in vigore la nuova norma che inseriva il tramadol contenuto nelle pasticche, tra le sostanze stupefacenti, e lo stesso giorno era stata eseguita la perquisizione domiciliare che aveva portato al rinvenimento appunto delle 270 pastiglie. La tesi sostenuta dal difensore è che il suo assistito potesse non sapere del passaggio del tramadol tra le sostanze stupefacenti. Per questo aspetto, il giudice ha sposato la tesi difensiva dell’avvocato condannando il nigeriano ad un anno di carcere considerate le nutrite recidive per il possesso dell’hashish considerata la modesta quantità. L’uomo è stato scarcerato.
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