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Uccisero padre-padrone e marito: affidati a servizi sociali

I magistrati, alla luce della vicenda, hanno ritenuto i tre meritevoli di una seconda occasione

Il Tribunale di Sorveglianza di Palermo ha ordinato la scarcerazione di Salvatrice Spataro, detta Ilenia, e dei figli Mario e Vittorio Ferrera, che il 14 dicembre 2018 uccisero – proprio assieme alla madre – con 57 coltellate il padre, Pietro Ferrera, ritenuto un violento e un padre-padrone. Ai tre, che stanno scontando 9 anni, in accoglimento dell’istanza degli avvocati Giovanni Castronovo e Simona La Verde, è stata concessa la misura alternativa dell’ affidamento in prova ai servizi sociali.

I magistrati, alla luce della vicenda, hanno ritenuto i tre meritevoli di una seconda occasione. Pietro Ferrera fu ucciso in via Falsomiele, all’interno dell’abitazione di famiglia: dietro il delitto, certamente quanto mai efferato, anche perché commesso ai danni del padre e marito, ci sarebbero stati tutta una serie di maltrattamenti, violenze, angherie e soprusi di ogni genere, perpetrati per oltre 20 anni dalla vittima ai danni in particolar modo della moglie, ma anche nei confronti dei figli, e che durante il processo gli avvocati Castronovo e La Verde sono riusciti a dimostrare in modo chiaro. La sera del delitto la Spataro, esasperata dall’ennesimo episodio di violenza subita, prese un coltello da cucina e colpì il marito, che si difese e cercò a sua volta di colpire la moglie.

Ne seguì una violenta colluttazione, interrotta dall’arrivo dei figli Mario e Vittorio, allora appena ventenni, che percependo il pericolo in cui versava la madre, colpirono a loro volta ripetutamente il padre, utilizzando coltelli da macellaio di cui erano in possesso perché Ferrera aveva fatto il macellaio.


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