fbpx

In tendenza

Unione consumatori: alberghi più cari a Firenze e Palermo

A Palermo un incremento del 35,9%

Alberghi più cari a Firenze (+53%), Palermo (+35,9%) e Milano (+27,7%); ristoranti impossibili a Viterbo (+15,3%), Brindisi (+12,3%) e Cosenza (+11,5%); e forse conviene mangiuar fuori che a casa Ravenna, Cosenza e Grosseto: l’Unione Nazionale Consumatori ha stilato la classifica completa delle città con i maggiori rincari per quanto riguarda servizi di alloggio, di ristorazione, cibo e bevande, elaborando gli ultimi dati Istat pubblicati ieri relativi all’inflazione tendenziale di maggio.

Alberghi, motel, pensioni, bed and breakfast, agriturismi, villaggi vacanze, campeggi e ostelli della gioventù, se costano in media nazionale il 13,6% in più rispetto a maggio 2022, in alcune città il balzo è assai maggiore. A Firenze, che vince la classifica, il rialzo annuo è del 53%, quasi 4 volte il dato italiano. Al secondo posto Palermo, con un incremento del 35,9%. Medaglia di bronzo a Milano con +27,7%. Appena giù dal podio Olbia Tempio (+27,2%), seguita da Venezia (+25,5%), Roma, al sesto posto con +20,9%, poi Ravenna (+20%), Caserta (+19,4%) e Treviso (+17,9%). Chiude la top ten Pisa con +17,8%. Sull’altro versante della graduatoria, 5 città sono in deflazione. La più virtuosa è Torino con -13,8%, al secondo posto Caltanissetta con -8,9%, al terzo Rimini, con -7,7% e che evidentemente risente del crollo della domanda e delle disdette seguite all’alluvione.

Mangiar fuori costa sempre più caro. A fronte di un’inflazione annua pari, per l’Italia, al 6,5%, a Viterbo il conto del ristorante sale del 15,3% rispetto a un anno prima. Al secondo posto Brindisi, con +12,3% e al terzo Cosenza, +11,5%. La città più ‘risparmiosa’ è Trapani (+3%), in seconda posizione Ancona (+3,2). Al terzo posto Terni (+3,4%).

Per quel che riguarda i prodotti alimentari e le bevande analcoliche, aumentati in Italia dell’11,8%, equivalenti ad una mazzata pari in media a 665 euro in più su base annua, in molte città è andata ben peggio. A guidare la classifica della città peggiori è Ravenna, dove per cibo e bevande si sborsa il 15% in più rispetto a maggio 2022. Al secondo posto Cosenza, con una variazione dei prezzi del 14,6%, al terzo Grosseto dove mangiare e bere costa il +14,5% in più. Per le migliori vince Catanzaro (+8%), seguita da Brescia (+8,7%) e Aosta (+9,2%).


© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni
Stampa Articolo


© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni