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Pride di Palermo, sul patrocinio tensioni nella Giunta Lagalla

È scontro aperto nella giunta di Palermo tra Fratelli d'Italia da un lato e il sindaco, Roberto Lagalla, dall'altro

È scontro aperto nella giunta di Palermo tra Fratelli d’Italia da un lato e il sindaco, Roberto Lagalla, dall’altro, che ha concesso e confermato il patrocinio al Gay Pride che questo pometriggio animerà il capoluogo siciliano.

Era stata Carolina Varchi, vicesindaco e capogruppo di FdI alla commissione Giustizia della Camera, a sparare la prima bordata. “Prendo nettamente le distanze dal patrocinio concesso al corteo del pride e alle manifestazioni collaterali che si svolgeranno a Palermo“, ha detto. “Non ha alcun senso concedere questi patrocini – ha aggiunto – a manifestazioni che hanno una chiara connotazione politico-ideologica, schierandosi apertamente contro il governo nazionale e, più in particolare, difendendo la pratica aberrante della surrogazione di maternità, attaccano apertamente una proposta di legge che già dalla scorsa legislatura come Fratelli d’Italia portiamo avanti e della quale, peraltro, io sono prima firmataria e relatrice in Parlamento. Finché ci saremo noi al Governo la ‘rabbia’ e il ‘conflitto’ propugnati dagli organizzatori della manifestazione, saranno destinati a rimanere parole al vento e nessuna istanza, dalle trascrizioni allo sdoganamento della surrogazione di maternità, troverà accoglimento”.

Con Varchi si è schierato Giuseppe Milazzo, capogruppo di FdI in Consiglio comunale, e soprattutto è sceso un campo un pezzo da novanta come Fabio Rampelli, che, scagliandosi contro la sinistra, in realtà prende di mira il sindaco: “L’arroganza con cui la sinistra si muove nel campo dell’omosessualità testimonia una visione assolutistica, intollerante a qualunque disponibilità al dialogo“, sottolinea il vice presidente FdI della Camera, che poi aggiusta il tiro: “Nella fattispecie del Gay-pride di Palermo non si capisce perché si pretenda il patrocinio… ognuno deve essere libero di manifestare le proprie idee, ma il patrocinio da parte di un’amministrazione pubblica sancisce la condivisione dei contenuti non del diritto di manifestare… Ci vogliono costringere a pensarla come loro? Sarebbe molto grave oltre che antidemocratico“.

Roberto Lagalla, reduce da una buona gestione della due giorni di concerti in città di Vasco Rossi (del quale è un fan), prosegue per la propria strada, sottolineando di voler essere il sindaco dell’intera Palermo, del suo spirito di tolleranza, e non solo di una fazione. “Ho partecipato all’apertura e alla partenza del corteo del gay Pride – ha detto – e lo reputo una ostensione orgogliosa di una sensibilità che attraversa la società e che come tale va ascoltata, rispettata e sostenuta, così come va sostenuto qualunque tema tratti di scelte individuali“. Lagalla ha incassato il sostegno del capogruppo in consiglio comunale di Forza Italia e della Dc. Il primo, Gianluca Inzerillo, ha sottolineato la “sintonia” con il sindaco e ha ricordato di essere stato “tra i primi sottoscrittori dell’ordine del giorno presentato in consiglio comunale avente ad oggetto il contrasto all’omofobia, l’adesione del consiglio al Palermo Pride e la tutela dei figli e delle figlie delle coppie omogenitoriali“; la seconda “invita tutti ad abbassare i toni su un problema che non esiste, perché il sindaco ha fatto bene a concedere il patrocinio al Pride, esattamente come ha sempre fatto il comune e come fatto anche da altre giunte di centrodestra”.


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