«La mafia si colpisce al cuore con il sequestro dei patrimoni. Ed è un principio non negoziabile quello di restituire alla comunità i beni confiscati, affinché i cittadini trovino un ristoro ai danni subiti dalla criminalità organizzata». Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani che oggi, alla Prefettura di Palermo, ha siglato con l’Agenzia nazionale per i beni sequestrati e confiscati, rappresentata dal prefetto Bruno Corda, un accordo istituzionale, alla presenza del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e del prefetto del capoluogo siciliano Maria Teresa Cucinotta.
«Dal 2008-2009 – ha aggiunto il governatore – il numero dei sequestri è aumentato grazie alle misure dei pacchetti sicurezza approvati in quegli anni. Tanta strada si è fatta da allora e c’è l’impegno da parte nostra a fare sempre di più, anche grazie alla collaborazione e al sostegno del governo nazionale e dell’Agenzia. Serve costruire e mantenere un sistema fluido e operativo che sia soprattutto un segnale importante nei confronti dei cittadini, in particolare di quelli che hanno subito danni da parte della mafia: devono sapere che le Istituzioni ci sono e combattono al loro fianco. La criminalità organizzata va combattuta senza se e senza ma».
Firmato anche un protocollo d’intesa tra il ministro Piantedosi, il presidente Schifani e il sindaco di Bagheria Filippo Tripoli per la valorizzazione di Villa Napoli nel comune del Palermitano, confiscata alla mafia, attraverso la realizzazione di un centro estivo per bambini tra i 6 e gli 11 anni che si trovano in condizione di fragilità e di svantaggio socio-culturale e ambientale. Il progetto, denominato “Orizzonti liberi” era già stato apprezzato dalla giunta regionale che ha stanziato 231 mila euro per i lavori di riqualificazione.
Sottoscritte anche sette convenzioni per l’assegnazione diretta di beni confiscati in Sicilia agli enti del Terzo settore risultati vincitori di una procedura pubblica per progetti da realizzare in ambito sociale.
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