“Stiamo pagando da un lato il cambiamento climatico al quale già da qualche anno avremmo dovuto guardare con maggiore attenzione, dall’altro lato un’infrastruttura che non appare assolutamente adeguata al nuovo contesto”, lo ha detto il ministro per la Protezione civile, Nello Musumeci, a conclusione di un incontro in prefettura a Catania, dopo le interruzioni di energia elettrica e la conseguente mancanza di acqua in città e in alcune zone dell’hinterland.
Ai lavori hanno partecipato anche i capi dipartimento nazionale e regionale della Protezione civile, Fabrizio Curcio e Salvo Cocina, il sindaco Enrico Trantino e la prefetta Maria Carmela Librizzi Musumeci ha spiegato che “l’eccessivo calore ha determinato un’incapacità di resistenza al calore dei cavi interrati” e che “oltre cinquecento tra tecnici e operai sono al lavoro” per fare fronte all’emergenza.
Il Codacons ha presentato un esposto in procura: “Chiediamo alla magistratura di Catania – afferma una nota – di aprire una indagine per la fattispecie di interruzione di pubblico servizio. E’ intollerabile che migliaia di famiglie si ritrovino da ore senza servizi essenziali come l’acqua o la corrente elettrica, una situazione che rischia di creare danni economici abnormi a cittadini ed esercizi commerciale, ma anche di mettere a rischio la salute pubblica. E proprio le tante emergenze legate al caldo che stanno investendo in queste ore diverse zone della Sicilia portano oggi il Codacons a chiedere al Governo di proclamare lo stato di emergenza in regione, adottando tutte le misure conseguenti a tutela la pubblica incolumità e garantire i diritti basilari della popolazione”.
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