“Stiamo pagando caro il prezzo delle inefficienze del nostro sistema fiscale. Non è possibile che i nostri imprenditori, le nostre aziende, i nostri operatori si siano trovati nella paradossale situazione di chi vuole pagare tempestivamente le imposte, senza il ricorso a istituti sanatori, senza avere la possibilità di farlo, soggiacendo, dunque, a ulteriori aggravi sanzionatori. Esprimiamo tutta la nostra solidarietà, intanto, ai commercialisti e agli esperti contabili siciliani che, da sempre presidio di legalità, non sono stati messi nella condizione di potere espletare al meglio il proprio ruolo. E manifestiamo la nostra indignazione per il fatto che i contribuenti titolari di partita Iva, ossia le imprese e l’intero comparto dei soggetti passivi di imposta, continuino a essere considerati bancomat dai quali costantemente attingere senza tenere nella minima considerazione la loro esigenza di programmazione nonché le difficoltà economiche con cui, ormai da anni, fanno i conti”.
Così il presidente regionale Confcommercio Sicilia, Gianluca Manenti, che continua a raccogliere lamentele da più parti per il fatto che non sia stato concesso alcuno slittamento di soli 20 giorni agli imprenditori che desiderano pianificare il proprio appuntamento col Fisco. A memoria dell’ultimo decennio, i termini per i versamenti discendenti dalle dichiarazioni dei redditi sono stati sempre ricondotti al 20 agosto, quando non anche a metà settembre o fine ottobre.
“È opportuno – ancora il presidente Manenti – che si faccia finalmente chiarezza sulle inefficienze e i conseguenti disagi che l’Amministrazione finanziaria impone ingenerosamente alle imprese e che inevitabilmente confliggono con la corretta e tempestiva esecuzione degli obblighi fiscali. D’altro canto, era stata la stessa premier Meloni ad affermare che “chi oggi ha la forza e la volontà di fare impresa in Italia va sostenuto e agevolato” e che “le imprese chiedono soprattutto meno burocrazia, regole chiare e certe, risposte celeri e trasparenti”. Le aspettative di tutti, riprese da queste parole, si scontrano con un Fisco che si allontana sempre più dal fornire regole chiare e certe contribuendo ad aumentare il rischio di irregolarità e contenziosi. Come organo di rappresentanza delle imprese del terziario di mercato, alla luce delle problematiche riscontrate in serie nella nostra isola, abbiamo il dovere di denunciare le anomalie e le criticità, quando non le specifiche irregolarità, con lo spirito di contribuire alla loro soluzione. Non si comprende il rifiuto a concedere alle imprese un maggior tempo utile al versamento delle imposte”.
© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni
Stampa Articolo
© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni