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Aperta inchiesta su naufragio nel Canale di Sicilia: 41 morti, ci sono 4 superstiti

I migranti raccontano che sull'imbarcazione che avrebbe fatto naufragio c'erano 45 persone partite giovedì sera da Sfax, a quanto pare persone non in relazione familiare con i sopravvissuti

La Procura della Repubblica di Agrigento ha aperto un’inchiesta, per l’ipotesi di reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e morte quale conseguenza di altro reato, in seguito al racconto di quattro superstiti di un naufragio che hanno riferito ai soccorritori che 41 loro compagni di viaggio sarebbero dispersi dopo che il barchino, salpato dal porto tunisino di Sfax, si sarebbe ribaltato nel Canale di Sicilia. Lo sbarco a Lampedusa è avvenuto dopo che i quattro naufraghi sono stati salvati nelle acque di Zuwara, in Libia, e quindi trasferiti a Lampedusa. Il procuratore reggente di Agrigento, Salvatore Vella, ha delegato la Squadra mobile per gli interrogatori dei superstiti che saranno ascoltati, nelle prossime ore, assieme a mediatori culturali e interpreti, per ricostruire cosa sia effettivamente accaduto e fare chiarezza su alcuni dettagli che, al momento, sembrano essere incerti.

I quattro migranti arrivati a Lampedusa questa mattina che raccontano di essere sopravvissuti a un naufragio sono all’hotspot di Contrada Imbriacola gestito dalla Croce Rossa Italiana. Sono tre minori da quanto dichiarano, due ragazzi e una ragazza e un uomo adulto provenienti da Guinea e Costa d’Avorio. Lo dice la CRI in una nota.

I migranti raccontano che sull’imbarcazione che avrebbe fatto naufragio c’erano 45 persone partite giovedì sera da Sfax, a quanto pare persone non in relazione familiare con i sopravvissuti. I quattro superstiti al naufragio si sarebbero salvati con delle camere d’aria e poi raggiungendo un’altra imbarcazione in mare. Al momento le condizioni generali di salute sono buone e vengono assistiti e supportati dagli operatori della Croce Rossa. Verranno poi trasferiti dall’hotspot in altri centri a breve.


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