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Convalidati dal Gip i 6 fermi per pirateria marittima

A luglio era stato contestato per la prima volta il reato di pirateria marittima, contemplato dalla Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare

Convalidato dal gip di Agrigento il fermo del comandante di un motopesca tunisino e degli altri 5 membri dell’equipaggio, nonché il sequestro del natante, per il reato di pirateria marittima. Applicata la custodia in carcere. Il provvedimento è stato eseguito della polizia di Stato di Agrigento, dalla Sezione Operativa Navale di Lampedusa della Guardia di finanza e dalla Guardia costiera dell’isola, coordinati a seguito di intensa ed articolata attività investigativa dalla procura di Agrigento, guidata dal procuratore facente funzioni Salvatore Vella. Le indagini hanno permesso di accertare che i pescatori tunisini depredavano i numerosi barchini sulla rotta Sfax – Lampedusa, con a bordo, per la maggior parte, migranti sud-sahariani, minacciando gli stessi di lasciarli alia deriva.

Quanto dichiarato dalle vittime, in linea con le precedenti indagini in tema di pirateria marittima, ha riproposto i casi di migranti che, a bordo di fatiscenti natanti, in precari condizioni di stabilita, intercettati in acque internazionali, vengono costretti, sotto la minaccia di essere lasciati alla deriva, a consegnare i loro averi e i motori delle loro imbarcazioni agli equipaggi dei pescherecci tunisini. l fermo è stato convalidato dal giudice per le indagini preliminari di Agrigento, Stefano Zammuto, che ha emesso contestualmente la misura della custodia cautelare m carcere.

A luglio era stato contestato per la prima volta il reato di pirateria marittima, contemplato dalla Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare. La Squadra Mobile di Agrigento, la Sezione Operativa Navale della Guardia di Finanza e i militari della Guardia Costiera di Lampedusa, avevano eseguito il fermo di indiziato di delitto nei confronti del comandante di un motopesca tunisino e dei tre componenti dell’equipaggio che avevano preteso dai migranti, in acque internazionali, la consegna del motore dell’imbarcazione sulla quale viaggiavano in cambio del loro aiuto per raggiungere le coste italiane.


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