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Stupro Palermo, Cisl Pa Tp: “Degrado psichico morale e sociale”

Ad affermarlo, riferendosi allo stupro di gruppo avvenuto a Palermo, è Leonardo La Piana segretario generale Cisl Palermo Trapani

“Esprimiamo il nostro più profondo rammarico e la nostra più profonda indignazione e vicinanza alla giovane vittima per quanto barbaramente accaduto a Palermo in questi giorni; è certamente un episodio indegno e orribile che mette in luce il fenomeno della oggettivazione delle relazioni. Noi crediamo che occorrerebbe ‘reinventare’ la città con una visione mirata al rispetto verso l’altro, servono i centri di ascolto, servizi adeguati, politiche formative e di integrazione reali che intercettino i bisogni e non continuino a proporre percorsi preconfezionati. Purtroppo si guarda troppo al degrado fisico dei quartieri della nostra città dove vivono i giovani, e meno a ciò che conta realmente: il degrado morale psichico e sociale”.

Ad affermarlo, riferendosi allo stupro di gruppo avvenuto a Palermo, è Leonardo La Piana segretario generale Cisl Palermo Trapani.

“Serve – continua – avviare un percorso di prevenzione a tutto tondo, i ragazzi purtroppo non sono più abituati a ‘gestire l’attesa’; tutto si può avere ‘qui ed ora’. Questo clima culturale ha man mano fatto perdere il valore delle relazioni tra le persone; le vittime quindi spesso sono considerate alla stregua di cose e non di persone. Stiamo, dunque, a nostro avviso, guardando poco agli aspetti sociali. Le periferie dimenticate sono un segnale evidente di un degrado e anche i giovani diventano ‘scarto’ e considerati responsabili del fatto che non studiano e non lavorano. Si parla di sviluppo ma in realtà non lo si collega ad una visione complessiva della società. Su questo il sindacato può e deve fare la sua parte promuovendo un cambio di passo, favorendo la partecipazione e soprattutto prendendosi la responsabilità delle scelte, anche quando queste sono complesse e non parlano alla pancia delle persone”.

Per La Piana “sono tante le ricette che la politica attraverso proclami più o meno spinti ha dettato, ma abbiamo l’impressione però che si voglia guardare il dito e non mirare alla luna”.

“I fatti di Palermo – aggiunge – ma anche i vari episodi che hanno come sfondo la violenza e la prevaricazione come il lancio di bottiglie a Sant’Erasmo, e che con troppa frequenza accadono, sono spesso solo la punta di un iceberg di un disagio vissuto, di una anestetizzazione emotiva a cui la nostra società non riesce a dare risposta. Si tenta con la repressione ma quest’ultima non guarda alla complessità del problema e mira solo a dare risposte immediate spesso insufficienti e certamente non positive rispetto ad un percorso da intraprendere”.


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