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Detenuto muore in carcere per arresto cardiaco, polemica sui soccorsi

I riflettori si sono accesi sui soccorsi: da verificare se il detenuto si sarebbe potuto salvare se curato in modo tempestivo ma lo stesso Sippe lamenta il numero insufficiente di agenti in turno

Un detenuto del carcere di Augusta è morto per un arresto cardiaco, come riferisce la segreteria provinciale del Sippe, un sindacato di Polizia penitenziaria. La vittima stava scontando l’ergastolo per omicidio e nelle ore scorse avrebbe avvertito un malore, che è risultato fatale. I riflettori si sono accesi sui soccorsi: da verificare se il detenuto si sarebbe potuto salvare se curato in modo tempestivo ma lo stesso Sippe lamenta il numero insufficiente di agenti in turno.

“Purtroppo ci comunicano di un altro decesso alla Casa di reclusione di Augusta avvenuto stanotte e sembrerebbe per arresto cardiaco. Rammaricati per quanto successo ma pare che c’era solo un collega che doveva vigilare 4 sezioni”, scrive il sindacato. “Ci domandiamo tutto ciò è normale. Però sicuramente adesso subito alla caccia dell’anello più debole, così come avviene alla Casa di reclusione di Augusta anche nel più piccolo evento critico che ci sia”, aggiunge il Sippe.


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