“Onorato dell’incarico che mi è stato affidato e consapevole della difficoltà che esso comporta. So di potere contare su una squadra di ufficiali, sottoufficiali e militari molto compatta, valida e compatta. L’interesse superiore per noi è garantire, assieme alle altre forze dell’ordine, la sicurezza dei cittadini, per far si che si possano muovere e girare liberamente, anche in quelle zone periferiche. E allo stesso tempo dobbiamo porre in essere l’attività repressiva qualora ci siano fatti che violano la legge”.
Così il nuovo comandante provinciale dei carabinieri di Palermo, il generale di brigata Luciano Magrini, 54 anni, sposato, tre figli, ultimo incarico ricoperto comandante del reggimento Corazzieri e aiutante di campo del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Nel tradizionale incontro con la stampa, il generale, oltre a riconoscere il lavoro svolto dal suo predecessore, il generale Giuseppe De Liso, ha puntualizzato: “Naturalmente la città di Palermo è caratterizzata da fenomeni di criminalità organizzata e noi continueremo nell’azione di contrasto a Cosa nostra. Azione di contrasto che – ha concluso – sarà caratterizzata anche ad aggredire i patrimoni illeciti accumulati nel corso del tempo”.
© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni
Stampa Articolo
© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni