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Ryanair taglia il 10% dei collegamenti con la Sicilia. Schifani: “inaccettabile”. Pd e M5S contro il Governo

"Siamo certi che il Governo nazionale terrà il punto, facendo lo propria parte", le parole di Schifani. L'opposizione contro il Governo Meloni

L’amministratore delegato di Ryanair, Michael O’Leary, ha annunciato il taglio del 10% nei collegamenti con la Sicilia.

“Da tempo avevo denunciato l’inaccettabile comportamento di Ryanair che, con i suoi prezzi assurdi, danneggia i siciliani e chi vuole raggiungere la nostra terra – afferma il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani -. Siamo certi che il governo nazionale terrà il punto, facendo lo propria parte. Anche noi faremo di tutto perché nuovi vettori possano raggiungere la Sicilia”.

“Lo avevo detto nei giorni a proposito del decreto Urso, era più che prevedibile che le compagnie low cost avrebbero diminuito l’offerta ed avrebbero valutato l’aumentato le tariffe – dice Michele Catanzaro, capogruppo del Pd all’Ars -. Adesso arriva la prima conferma con l’annuncio di Ryanair sul taglio dei voli per la Sicilia. Rinnovo l’appello al presidente Schifani: contro il caro-voli non bastano gli slogan, serve un’azione comune che coinvolga tutto il parlamento regionale per contrastare le iniziative del governo Meloni che danneggiano la Sicilia e i siciliani”.

“C’è poco da dire, quando quando non è il governo regionale a fare danni per la Sicilia è il governo nazionale a farli. La somma del loro operato per i siciliani si sta rivelando peggio dell’invasione delle cavallette – afferma il capogruppo del M5S all’Ars Antonio De Luca a commento del taglio dei voli in Sicilia annunciato da Ryanair a causa del decreto Urso – Non abbiamo fatto nemmeno in tempo a digerire il colpo di spugna romano sulle Zes italiane, e quindi anche su quelle siciliane, con tutte le conseguenze negative che verranno che arriva questa nuova batosta sui voli in Sicilia. Altro che riduzione delle tariffe, quello che diminuirà in Sicilia è il numero dei voli, praticamente l’opposto di quello che volevano i siciliani. Intanto in Sicilia si continua ad aspettare che questo governo batta un colpo mentre continua a litigare per spartirsi le poltrone della sanità”.


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