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A Palermo nasce la prima “Casa del Rider” di Sicilia

La Casa dei rider, circa 300 nel capoluogo siciliano, si trova in via Pignatelli Aragona, a pochi passi dal Teatro Massimo

Posare gli zaini, riposarsi dalla fatica, fare una doccia ricaricare la batteria del cellulare, ripararsi dalla pioggia, aggiustare la bicicletta nella ciclofficina: Palermo ha la sua Casa dei Rider, la prima in Sicilia, inaugurata oggi dal segretario generale della Cgil, Maurizio Landini. “La rivoluzione inizia se tutti comprendiamo che lavorando assieme possiamo cambiare le nostre condizioni. In questa Casa dei Rider – ha detto Landini – voi dovete venire non solo per riposarvi e aggiustare le biciclette. Ma anche per discutere, per decidere quali sono le forme, le iniziative da mettere in campo, senza queste cose il sindacato non esiste. La precarietà in questi anni ha contrapposto le persone. La forza del sindacato è quando riesce a unire e a rappresentare tutte le forme di lavoro. Le persone che lavoro devono avere gli stessi diritti e le stesse tutele a prescindere dal lavoro che hanno”.

La Casa dei rider, circa 300 nel capoluogo siciliano, si trova in via Pignatelli Aragona, a pochi passi dal Teatro Massimo. Qui sorge Epyc, un hub di aggregazione giovanile: l’edificio è un ex convento di clausura con orfanotrofio femminile, fino al 2020 una scuola materna, chiusa poi per la pandemia. In tre piani vi sono spazi per lo studio e il lavoro da remoto, sportelli di utilità sociale, corsi di formazione, attività legate alla musica, alle arti, all’ambiente, all’infanzia e al benessere psicofisico, un bar e una cucina. Entro la fine del 2024 sarà realizzato anche un ostello.

La Casa dei Rider è dedicata a Antonio Prisco, il rider napoletano scomparso due anni fa e diventato simbolo di questi lavoratori con pochi o senza diritti. “Un luogo come la ex Casa delle Fanciulle Ardizzone – Di Pietro, ampio, versatile e centrale non poteva restare precluso ai ragazzi e alle ragazze della città. Da marzo ad oggi i nostri associati e le nostra associate hanno lavorato senza sosta e con spirito di gratuità per restituire a Palermo un polmone di socialità imprescindibile. Da oggi si apre la seconda fase del progetto, ovvero quella di raggiungere gli standard del Consiglio d’Europa per essere riconosciuti ufficialmente come European Youth Center”, dice Federico Nuzzo, presidente dell’Associazione The Factory, capofila del progetto Epyc. “I rider che verranno qui – aggiunge – saranno chiamati a mischiarsi con gli altri e a non autoghettizzarsi”. “E’ un centro funzionale al nostro lavoro – spiega Olga Giunta, rider di Just Eat e Glovo e della segreteria della Filt Palermo – poichè questa città non percepiva l’esistenza dei rider come lavoratori che vivono gli spazi pubblici. Vi sono tutti i servizi di cui abbiamo bisogno. Noi siamo sempre in giro, sempre in movimento, ci servirà quando avremo pochi ordini, ma questo è soprattutto un luogo di dignità”.


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