Cambia la norma varata dal Consiglio dei ministri a inizio agosto per contrastare il caro voli. Il governo ha presentato un emendamento al Dl Asset, in discussione al Senato, che sostituisce integralmente il primo articolo e prevede l’eliminazione del “riferimento al prezzo massimo”, ovvero il 200% del costo medio, e affida “nuovi e più ampi poteri all’Autorità Garante per la concorrenza” nel monitoraggio della formazione dei prezzi.
L’AGCM, specifica la relazione illustrativa del testo, viene abilitata ad “effettuare la verifica sulla sussistenza di pratiche concordate o di abuso di posizione dominante anche quando l’accordo o il coordinamento derivi dagli algoritmi eventualmente utilizzati”.
Le condotte praticate dalle compagnie sulle rotte per le isole, nel periodo di picco di domanda stagionale, rientrano tra le fattispecie di interventi dell’AGCM. All’Antitrust viene affidato anche il potere, a valle di una indagine conoscitiva, “di imporre, ove emergano fattori distorsivi nel mercato dei voli, misure strutturali o comportamentali che elimino tale distorsione”.
Nuovi poteri di monitoraggio vengono concessi inoltre all’Autorità di regolazione dei Trasporti, chiamata a verificare la “trasparenza e la conoscibilità dei criteri utilizzati dagli aeroporti per la concessione di sussidi allo sviluppo di rotte”.
“Abbiamo proposto una revisione di quella normativa anche perché qualcheduno aveva erroneamente interpretato quella indicazione come un tetto alla tariffa, ovviamente non era così”. Lo ha detto il ministro delle imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, a margine del convegno “Le buone leggi, semplificare per far ripartire l’Italia”, parlando dell’emendamento alla norma contro il caro voli contenuta nel dl asset.
“Nei miglioramenti che abbiamo apportato, in tre diverse direzioni, abbiamo dato più poteri alle autorità competenti nel settore, all’Antitrust e l’Autorità di trasporti, per creare condizioni di mercato più competitive e trasparenti e tutelare al meglio gli utenti”, ha spiegato Urso aggiungendo che “in questo modo l’obiettivo che ci prefiggevamo di tutela degli utenti, cioè di cittadini italiani nelle arie senza alternative di mercato, è maggiormente efficace”.
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