Il centro situato nell’area ex Asi di Modica, e che è di nuova costituzione, è il nuovo centro che il ministro Matteo Piantedosi ha definito come “prima struttura di trattenimento di richiedenti asilo provenienti da paesi sicuri”. E’stato già testato nella funzionalità dei servizi nelle ultime settimane. Ha ospitato infatti diversi nuclei famigliari provenienti dai trasferimenti per decongestionare Lampedusa. Come è strutturato? E’composto da moduli abitativi in container, da 2 a più posti, e che potranno ospitare circa 100 persone richiedenti asilo.
Altri moduli sono destinati alle organizzazioni umanitarie e internazionali – la scorsa settimana c’è stato un incontro sul posto con i vertici di Unhcr, coordinato dal prefetto di Ragusa, Giuseppe Ranieri -, al personale amministrativo e tecnico che dovrà valutare la sussistenza o meno dei diritto di chiedere asilo. Ci sono poi bagni, infermeria, e locali ‘tecnici’ per la società di gestione del centro stesso, volti a garantire i servizi di accoglienza. In questi centri si effettueranno procedure ‘spedite’; entro 28 giorni ci sarà un pronunciamento delle autorità che porterà o all’avvio della pratica di richiesta di asilo o al rimpatrio dello straniero. Se lo straniero non volesse essere trattenuto presso questa struttura, dovrà versare una somma di circa 5.000 euro. Nel Decreto del Ministro dell’Interno del 14 settembre 2023, pubblicato in Gazzetta Ufficiale, sono definite le specifiche. Sarà in capo al questore l’avvio della procedura generale con il decreto di trattenimento nei confronti del richiedente asilo proveniente da un paese considerato ‘sicuro’ e che dovrà essere convalidato in questo caso da una sezione del Tribunale civile di Catania. Le commissioni territoriali valuteranno la sussistenza dei requisiti per la richiesta di asilo.
© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni
Stampa Articolo
© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni